Aule glaciali al Calamandrei Studenti mandati a casa prima

Proteste dei genitori, ma non si tratta di guasti agli impianti di riscaldamento. Circolare del dirigente scolastico, in attesa di poter sostituire i vecchi infissi

di Sandra Nistri

Le temperature, in questi giorni, sono polari e all’aperto si gela. Constatazione evidente per tutti ma qualche problema c’è anche all’interno di alcuni edifici scolastici del territorio. È il caso, ad esempio, del Calamandrei che, sia nella sede centrale di via Milazzo che nella succursale Tifariti di viale Di Vittorio, ha visto in questi giorni termosifoni tiepidi e classi di conseguenza fredde. Condizioni attestate, ogni giorno, dalla misurazione delle temperature nelle classi, che hanno costretto gli studenti della sede distaccata a tornare a casa in anticipo, da martedì a ieri, dato che la temperatura rilevata era Inferiore a 17 gradi. In via Milazzo, invece, ieri si è optato per il trasferimento di due classi in spazi del plesso che erano più calde. Un disagio comunque evidente per tutti, tanto che il dirigente scolastico Francesco Ramalli, martedì scorso, ha firmato una circolare con oggetto "situazione climatica ed eventualità di uscita delle classi" nella quale avvertiva le famiglie del fatto che, in caso di temperatura registrata inferiore ai gradi minimi consentiti dal decreto legislativo 81 del 2008, le classi sarebbero state fatte uscire, avvisando le famiglie dei ragazzi minori con un messaggio, mentre gli over 18 sarebbero potuti uscire autonomamente. In realtà – stando a informazioni fornite dalla scuola – i disagi, che stanno anche provocando proteste fra i genitori, non dipenderebbero da guasti agli impianti nelle due sedi.

Lunedì scorso nella sede centrale ci si è accorti che i termosifoni avevano una temperatura bassa e, vista la presenza a scuola di un tecnico della Città Metropolitana, la caldaia è stata portata alla gradazione massima con un allungamento anche dei tempi di accensione. E lo stesso è stato fatto mercoledì, nel plesso Tifariti, dove i termosifoni sono ora accesi continuativamente, anche per la notte, con la speranza di migliorare la situazione, cosa già avvenuta in alcune classi della sede principale. Al problema contribuisce anche la dispersione termica data da infissi ‘datati’. In realtà nella sede di viale di Vittorio un intervento sugli infissi è già stato effettuato, mentre ancora non sono stati fatti i più che necessari lavori sul tetto.

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