di Manuela Plastina
Il neosindaco di Rignano Giacomo Certosi a 44 anni si ritrova nello stesso ruolo ricoperto per 12 anni da babbo Piero tra gli anni ’80 e ’90, quando il neo primo cittadino era ancora un bambino. Ora tocca a lui, con la responsabilità di aver rovesciato l’ex amministrazione lasciandola in minoranza.
Certosi, è un bell’impegno, anche nel rispetto dell’accordo tra Pd, Laboratorio politico e il gruppo misto che l’ha portata alla vittoria.
"Un risultato così netto e uniforme alle urne ci carica di responsabilità. Manterremo gli impegni coi cittadini in un netto cambio di passo rispetto ai predecessori e una maggiore concretezza".
Cosa c’è da fare subito, rispetto a chi vi ha preceduto?
"Partecipazione: i cittadini saranno sempre coinvolti nelle scelte importanti. Garantiremo il dialogo e l’ascolto mancati in questi anni".
E a livello pratico?
"Non si possono più rimandare interventi infrastrutturali come la ciclopedonale tra Troghi, Cellai e San Donato, per migliorare la sicurezza viaria, dare nuove opportunità di mobilità e creare una maggiore socializzazione della vallata. È un’opera attesa da troppo tempo, bloccata anche da tanti ricorsi. Vogliamo poi tornare a fruire dell’Arno e delle sue bellezze".
Dovrà affrontare anche i lavori della terza corsia dell’A1.
"Ci hanno detto che cominceranno entro l’anno. Il progetto non si può cambiare, ma l’impatto sulla comunità sì: monitoreremo la tutela paesaggistica, acustica e ambientale in particolare delle polveri e apriremo un ufficio dedicato in Comune per tutti i cittadini coinvolti dai lavori. Non si sentiranno soli".
I cantieri dell’A1 significano anche opere compensative.
"Sì, come la variante di Troghi. Prenderemo subito in mano i documenti progettuali per capire".
Chi avrà in giunta al suo fianco?
"I nomi ci sono già, ma potrò comunicarli solo a chiusura degli atti formali degli uffici. Saremo in 5, con rappresentanza di entrambi i generi e delle forze che mi hanno sostenuto. Ho scelto persone competenti che possono dare tanto al territorio grazie anche alla loro esperienza".
All’opposizione ha i suoi ex compagni di giunta, di quando per due anni è stato assessore di Lorenzini, e comunque tutte forze di sinistra.
"Conto che la comune provenienza porti a un’opposizione costruttiva, di trovare sinergie sui temi importanti, pur nel risultato elettorale di cui i colleghi della minoranza possono sentirsi forti".
E i vostri rapporti con il resto della Città metropolitana?
"Lavoreremo con le amministrazioni vicine, con cui condividiamo alcune frazioni di confine e con cui c’è stato un bel dialogo in campagna elettorale. Ma vogliamo tornare a essere centrali non solo da un punto di vista geografico, ma anche politico amministrativo anche col miglioramento di servizi, trasporti e viabilità".
Non più dunque solo il paese natale di Renzi.
"Non siamo il paese di nessuno, se non dei rignanesi, popolo operoso che ha bisogno di riappropriarsi della propria identità e serenità".
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