
Un asilo nido
Firenze, 10 ottobre 2014 - La notizia appare quasi subito, su facebook. Gli amici di Luca possono vederla, commentarla. A corredo c’è un selfie: una foto di lui con una bambina di due anni in braccio. Non è sua figlia, né una nipotina, né la figlia di amici. Ma allora, cos’è successo? Siamo in via Benedetto Marcello, nel quartiere di San Jacopino, a Firenze: la scorsa mattina, alle 10. Sullo sfondo si vede l’asilo nido ‘La voce dei bambini’. Luca racconta. Il suo è uno sfogo di rabbia. Dice che la piccola era sola, spaesata, impaurita, a mezzo metro dalla strada. Lui era in auto, ha fatto in tempo a vederla, ha fermato la macchina, è sceso e l’ha presa in braccio. Non l’ha lasciata più. Nemmeno due-tre minuti dopo, come dice Luca, quando dal portone dell’asilo si è affacciata una maestra che si è precipitata da lui. L’uomo ha voluto aspettare l’arrivo dei carabinieri prima di riconsegnarla nelle braccia delle operatrici. La questione è delicata, abbiamo contattato Luca che ci ha raccontato la sua versione: «Il portone dell’asilo era aperto, la bambina è uscita da sola, per fortuna sono riuscito a vederla in tempo, non so chi, se il destino o gli angeli, ha permesso che questa storia avesse un lieto fine». L’asilo è blasonato. Un asilo bilingue dove si segue il metodo Montessori, accreditato con il Comune di Firenze. Abbiamo cercato le maestre. All’asilo nessuno ha intenzione di rilasciare dichiarazioni. Ma la scuola fa sapere che la bambina non era in mezzo alla strada, che non si trovava da sola e che l’uomo che l’aveva presa in braccio si è rifiutato di lasciarla a loro. Niente di più. «Il resto lo diranno le indagini», dice al telefono una voce femminile. Tra le versioni contrastanti delle maestre e del ‘salvatore’, i carabinieri intervenuti subito, evidentemente hanno dato maggior credito alla versione dei fatti dell’uomo, perché hanno denunciato il proprietario dell’asilo nido per abbandono di minore. «La cosa più inquietante è quello che sarebbe potuto accadere, perché la piccola era ormai in procinto di attraversare la strada e non è facile vedere un frugoletto di settatnta centimetri che sbuca dalle auto in sosta – spiega Luca al telefono –. Sono felice che sia andata così. Ma preoccupato per altre questioni: perché la bambina era sola in strada? Perché le maestre davanti ai carabinieri, inizialmente non hanno nemmeno saputo fornire nome e cognome della mamma della piccola?». La questione verrà chiarita. Perché anche la scuola pone interrogativi sull’uomo che ha preso in braccio la piccolina: perché si è fotografato con lei? Perché ha subito mostrato sul social network il selfie? I carabinieri hanno trasmesso gli atti sull’episodio alla procura. Con la denuncia per abbandono di minore a carico del proprietario dell’asilo. Non finirà qui.