Anziani disidratati, è allarme caldo Scatta l’assalto al pronto soccorso

Covid e temperature alle stelle: nel weekend molti over 80 hanno affollato le sale d’attesa. Giannasi: "E’ essenziale bere dopo una certa età, quando l’organismo conserva meno acqua"

di Lisa Ciardi

Il caldo torrido fa sentire i suoi effetti anche sulla salute, colpendo soprattutto gli anziani e incrociandosi alle positività da Coronavirus. Così le conseguenze ricadono sugli ospedali, già in difficoltà per il Covid e il personale in ferie. Alle 15 di ieri, al pronto soccorso di Ponte a Niccheri c’erano 67 persone, 30 delle quali in attesa di un posto letto, e a Torregalli altre 72 (30 in attesa di un letto). "Fra i pazienti in attesa a Torregalli – spiega Gianfranco Giannasi, direttore del pronto soccorso e responsabile della medicina di urgenza di tutta la Asl Toscana Centro – 20 avevano più di 80 anni e nove più di 90. Diversi hanno un tampone positivo al Covid, con sintomi che, uniti alle temperature torride, provocano forte disidratazione. Domenica, sempre a Torregalli, sono arrivate 141 persone, contro una media di 100-110. Abbiamo avuto anche due over90 in ipersodiemia, condizione che si verifica quando, a causa della disidratazione, il sodio supera la soglia di 140". E il problema non riguarda solo la terza età. "Oggi (ieri ndr) abbiamo registrato dopo molti anni un colpo di calore – spiega ancora Giannasi – che ha coinvolto un muratore.

L’uomo si è presentato con temperatura corporea di 39-40 gradi, assenza di sudorazione e grande debolezza. È chiaro che anche per chi è più giovane occorre attenzione".

Che fare quindi?

"Bere è importante per tutti – continua Giannasi – ma diventa essenziale per gli anziani, che conservano nel proprio organismo meno acqua e che, spesso, sentono meno lo stimolo della sete. In questi casi la frutta può essere una valida alternativa. Essenziale infine stare in ambienti refrigerati, con temperatura sui 25-26 gradi e non inferiore per evitare di raffreddarsi".

Sul tema arrivano anche i consigli dell’Ordine dei medici di Firenze: evitare di uscire nelle ore più calde, dalle 11 alle 18; proteggersi con cappello, occhiali e creme solari; rinfrescare l’ambiente regolando i condizionatori tra i 24 e i 26 °C; fare bagni e docce con acqua tiepida; bere almeno 2 litri di acqua al giorno; prima di salire in auto aprire gli sportelli; prestare attenzione nel sistemare i bambini sui seggiolini. "È la settimana più calda dell’anno – spiega il presidente dell’Ordine, Pietro Dattolo -. I valori massimi sono previsti in costante aumento con punte di 39-41 °C anche a Firenze. A rischio sono soprattutto gli anziani, specialmente se malati e soli: possono sviluppare disidratazione, un aggravamento di patologie come le cardio-respiratorie e cardiovascolari, o essere vittime di un colpo di calore".

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