Agosto 1944 Quella notte con Pertini

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Cosimo

Ceccuti

Se un fiorentino si fosse aggirato di notte per le vie della città, violando il coprifuoco e rischiando la vita se visto dai tedeschi in ritirata, all’inizio di agosto del 1944, avrebbe notato uno sbandato, ignaro del cammino da percorrere per raggiungere il centro di Firenze: piccolo di statura, con una valigetta in mano alla maniera di Charlot. Era il capo partigiano Sandro Pertini (nella foto), proveniva da Prato, in un avventuroso viaggio da Milano a Roma. Grazie alla generosità dei fiorentini, riuscì a non finire nelle mani dei tedeschi ed a salvarsi la vita: con l’aiuto delle donne – che di notte si espongono aprendo le finestre per indicare la strada più sicura – e dei ragazzi disposti per poche lire a fargli oltrepassare il Mugnone, "scortandolo" con segnali a distanza fino a via Cavour, dove al numero 8 raggiunge l’abitazione di Gaetano Pieraccioni, ricercato come lui. Quella del medico socialista, il sindaco della Firenze liberata, fu la prima famiglia ad accogliere e nascondere Pertini: troppo pericoloso tuttavia stare insieme. Ecco dunque i successivi trasferimenti da Ricciotti Bandi, operaio sindacalista, in via Spontini 57 e poi da Gino Bartoletti, in via Ghibellina 109, animatore del socialismo operaio della Galileo. Pertini è così testimone del dramma del 4 agosto: "Sentiamo un boato prolungato. Si affacciano alle finestre molte donne di via Ghibellina e gridano: ‘Hanno fatto saltare il ponte a Santa Trinita!’ Amavano più il ponte a Santa Trinita del Ponte Vecchio. Queste donne si chiamavano dai balconi l’una con l’altra. Piangevano. Gridavano esasperate". Testimone, ma anche protagonista. L’11 agosto, al suono della Martinella e del campanone del Bargello, Pertini scende in strada con il popolo dei resistenti. Si precipita in via San Gallo, alla tipografia Ariani, dove con mezzi di fortuna fa uscire il primo numero della edizione toscana dell’Avanti! Suo l’articolo di fondo, "Liberazione". Immediata la distribuzione del giornale fra i fiorentini ansiosi di notizie. "In piazza San Marco mi ferma un signore – sono parole di Pertini sul filo della memoria – avrà avuto 70-75 anni; senza dire una parola stese la mano a prendere il foglio; prese il foglio come un credente può prendere una immagine sacra. E lo baciò. Baciò l’Avanti! E si mise a piangere. Un ricordo che mi commuove ancora".

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