Peretola: voli annullati e bagagli smarriti. Caos aeroporto, arriva il 'facilitatore'

Continua il caos all’aeroporto fra ritardi e cancellazioni delle compagnie". Colpa degli hub europei". Previsti 40 nuovi addetti nei servizi a terra, dai check-in alla rampa, per limitare i disagi dei passeggeri

Le lunghe attese a Peretola

Le lunghe attese a Peretola

Firenze, 12 luglio 2022 - Valige pronte e via, all’arrembaggio. Da giorni, ormai, varcare la soglia di un aeroporto equivale ad entrare in un girone infernale dal quale non si sa né come né quando se ne verrà fuori. L’aeroporto di Peretola non fa eccezione. Anche all’Amerigo Vespucci è i nfatti in un caos totale. E la confusione rischia di diventare ancora più drammatica con lo sciopero nazionale e internazionale proclamato per domenica prossima.

Anche ieri voli annullati, partenze e arrivi con ritardi di ore. Per non parlare dei bagagli: metterli in stiva potrebbe voler dire non rivederli per settimane. Le compagnie aeree lo sanno e, guarda caso, a chi vuole viaggiare col bagaglio a mano non resta che pagare un supplemento.

Nei giorni scorsi l’ufficio Lost & Found dell’aeroporto fiorentino, quello in sostanza dei bagagli smarriti, aveva superato quota mille fra borsoni, zaini e valige di ogni colore e misura.

"E’ una ripercussione a catena che parte dai principali hub europei e che si ripercuote fino a noi – si spiega da Toscana Aeroporti – La colpa di tutti questi bagagli smarriti, ma soprattutto non consegnati, nasce dai problemi del servizio di handling. Londra è arrivata ad avere 25mila bagagli fermi. Come è possibile? Semplice: basta che non ci sia il personale a imbarcarli e sbarcarli. Qualche giorno fa anche noi a Firenze abbiamo avuto un picco con oltre mille bagagli fra non partiti o non restituiti".

All’origine dei disservizi pare ci sia la ripresa repentina e inaspettata dei viaggiatori. Basti dire che anche a Peretola lo scorso aprile il traffico aereo è cresciuto del 400% rispetto al 2021, con vette che hanno superato la soglia pre pandemia.

Di fronte a questa voglia di volare, per lo più negli aeroporti non c’è però il personale sufficiente. "Come Toscana Aeroporti fin da metà giugno abbiamo cominciato a richiamare dalla cassa integrazione il nostro personale messo a casa nel periodo del Covid – si prosegue dallo scalo fiorentino – . Noi dal primo luglio siamo tornati a pieno regime. Ma purtroppo non è successo lo stesso in altri aeroporti d’Europa, dove la cassa integrazione non c’è e il personale è stato licenziato. Così adesso ci vuole più tempo per reintegrare gli organici".

Da qui l’impennata dei disservizi, con l’innescarsi delle proteste, a volte con reazioni anche violente dei viaggiatori stressati e abbandonati, spesso senza alcuna assistenza da parte delle compagnie aeree.

Per questo almeno a Firenze e a Pisa la società aeroportuale cerca di correre ai ripari: "Siamo impegnati a far fronte ad una situazione del tutto inusuale, con carenza di personale in tutti i settori legati ai servizi, dalla ristorazione, all’accoglienza alberghiera, alle società di pulizie, agli autisti, a livello nazionale e d europeo - spiega l’ad di Toscana Aeroporti Roberto Naldi – . Per cercare di mitigare e gestire i disservizi che a volte, purtroppo, sfociano in vere e proprie aggressioni fisiche nei confronti dei nostri dipendenti, abbiamo messo in atto una serie di iniziative che speriamo possano diminuire i disagi".

Tra questi la selezione di oltre 40 nuovi addetti attivi nei servizi di assistenza a terra (check-in e rampa); l’incremento del numero di addetti alle pulizie per far fronte ai casi di congestione del terminal; l’inserimento di una nuova figura di “facilitatore”: operatori aeroportuali che avranno il compito di fornire ai passeggeri informazioni inerenti lo stato dei voli, dare supporto in presenza di irregolarità operative (ritardi, cancellazioni, ecc..). il rafforzamento del sistema di condizionamento, specialmente in questo periodo di caldo torrido.

 

 

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