LISA CIARDI
Cronaca

Addio Ataf, ecco Autolinee Toscane La sfida: unificare subito turni e servizi

Da novembre il passaggio di consegne: al nuovo gestore oltre 1500 dipendenti e quasi 700 autobus. I vecchi biglietti, i carnet e gran parte degli abbonamenti non saranno più validi. Ecco tutte le novità

di Lisa Ciardi

L’addio della città ad Ataf, Li-nea e BusItalia nella gestione del trasporto pubblico su gomma si avvicina. E, nell’attesa, va progressivamente a regime il passaggio di autobus, immobili e beni ad Autolinee Toscane, la società guidata dalla francese Ratp che nel 2016 si è aggiudicata la gara unica dei bus toscani, oggetto da allora di un lunghissimo contenzioso che si è concluso solo di recente. Ieri, a fare il punto sul subentro, sono stati il presidente della Regione Eugenio Giani, l’assessore regionale ai trasporti Stefano Baccelli, l’a.d. di Autolinee Toscane Jean-Luc Laugaa e il nuovo presidente della stessa società Gianni Bechelli.

Nel quadro regionale che è stato fornito, spiccano i numeri di Firenze, dove sorgerà la sede centrale di Autolinee Toscane (tre dipartimenti, per il nord, il centro e il sud della Toscana). Partendo dal personale, transiteranno al nuovo gestore il totale dei dipendenti attuali ovvero 212 addetti di Li-nea, 586 di BusItalia e 749 di Ataf. Per i mezzi, passeranno di mano 343 bus di Ataf, acquistati da Autolinee Toscane per 24,5 milioni di euro, 115 bus di Li-nea (2,6 milioni) e 233 di BusItalia (12,17 milioni). Tre gli immobili acquistati: due a Firenze presi da BusItalia in viale Cadorna e Santa Caterina, uno a Scandicci, in via Newton, finora proprietà di Li-nea Spa. Altri 8 immobili, fra depositi e uffici, verranno mantenuti in affitto, sempre passando dai vecchi gestori al nuovo: tre dall’Ataf (Michelacci, Peretola, viale Mille) e 5 da Li-nea Spa (4 a Firenze e uno a Lastra a Signa). Il passaggio del servizio al nuovo gestore è fissato per il 1° novembre. Ieri è stato più volte spiegato che il momento del subentro non dovrà provocare disservizi ai cittadini, ma è stato anche ribadito che l’iter non sarà facile. In particolare, risolti contenziosi e battaglie legali, pare che i nodi critici siano oggi principalmente due, entrambi di carattere tecnico: uno più interno, ovvero la procedura per uniformare i contratti integrativi dei lavoratori, diversi fra le varie aziende; l’altro con effetti maggiori sul servizio, ovvero l’applicazione di un nuovo e unico software per organizzare turni e servizi. Un aspetto, quest’ultimo, per nulla banale, perché con conseguenze dirette sia sull’organizzazione del lavoro che sulla strutturazione delle corse.

La sfida è uniformare tutto prima possibile, ma non è escluso che, alla fine, si possa decidere di allungare i tempi, proprio per evitare disservizi. Novità anche per i biglietti: dopo il 31 ottobre i vecchi ticket, i carnet e gran parte degli abbonamenti dei vecchi gestori non saranno più validi e dovranno essere sostituiti con quelli di Autolinee Toscane. Sarà comunque possibile chiedere il rimborso. Solo gli abbonamenti trimestrali e annuali con scadenza successiva al 31 ottobre resteranno validi fino alla data prevista.