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Scuola, il dragone a tre teste realizzato dagli alunni dell’Alberti-Dante a fuoco in Santa Croce

Spettacolo super scenografico nell’ambito della fiera della ceramica, allestita in piazza il fine settimana

La realizzazione dei ragazzi dell'Alberti-Dante

Il manufatto a cui verrà dato fuoco

Firenze, 4 ottobre 2024 – Evento da non perdere domani, 4 ottobre alle 19, in piazza Santa Croce, dove un dragone a tre teste realizzato dagli studenti dell’artistico Alberti-Dante prenderà fuoco, dando vita ad uno spettacolo davvero unico. L’appuntamento si situa all’interno della 25esima edizione internazionale della fiera della ceramica, che si svolgerà questo fine settimana appunto in piazza Santa Croce.

Gli alunni della scuola, come spiega la docente di indirizzo scultura dell’istituto, la professoressa Marilena Larcianelli, saranno presenti con un proprio stand, nel quale metteranno in mostra una serie di loro manufatti e daranno vita a dei laboratori aperti, ma soprattutto porteranno in piazza un drago a tre teste - Triade delle Muse, - alto un metro e sessanta, simbolo “di forza e di coesione”, ma anche ideale rappresentazione delle “tre anime dell’istituto Alberti-Dante, che al suo interno ha gli indirizzi artistico, classico e musicale”.

Il manufatto, realizzato col contributo dei Maestri artigiani ceramisti Sandra e Stefano Giusti di Pelago, sarà sistemato all’interno di una struttura chiusa. Lì, durante la giornata di sabato, prenderà lentamente fuoco. Alle 19, poi, il momento clou, super scenografico, col dragone visibile tra le fiamme, con le sue teste che guardano la basilica.

Venticinque gli alunni del liceo che hanno partecipato alla realizzazione del manufatto, durante un corso pomeridiano che si è svolto lo scorso anno scolastico. Lo spettacolo sarà allietato dalla musica dell’Ensemble Percussioni, composto dagli studenti dell’indirizzo musicale. “Realizzare tale progetto e partecipare all’evento conclusivo è l’occasione per offrire ai ragazzi un'esperienza di formazione e di orientamento, legata all’artigianato artistico e alla valorizzazione del patrimonio culturale di Firenze - dice Larcianelli -. Il risultato va ben oltre la qualità tecnica e rappresenta la sfida di una “scuola buona” che non lascia indietro nessuno e che scommette sul futuro e sulla formazione delle nuove generazioni”.