Badelj, il carisma è senza età

Il commento di Paolo Chirichigno

Firenze, 5 agosto 2019 - In un calcio dove conta solo avere più soldi degli altri, il ritorno di Badelj alla Fiorentina riscalda il cuore dei tifosi (anche il nostro, se vi interessa). Milan è stato parte della storia recente della Fiorentina, non fosse altro perché si è caricato sulle spalle i compagni dopo la tragedia di Astori. Sì, ricordare quei giorni fa bene alla luce di tutto quello che è successo dopo. Milan ha avuto il coraggio di leggere il testamento morale di Astori alla squadra, durante i funerali in Santa Croce. Non ha avuto paura di piangere il suo amico, confortato dall’arbitro, in quella partita contro il Benevento, la prima dopo il 4 marzo 2018.

Questo per dire che anche nel calcio ci sono qualità che non hanno età, e se qualcuno storce il naso perché Badelj torna a Firenze (ora in prestito, poi con milioni eventualmente da versare alla Lazio) dopo essere andato via a zero euro, non ha capito molto delle intenzioni della nuova Fiorentina. La corte a Badelj vuol dire che lo spessore umano conta più della carta d’identità (ha 30 anni), nella stagione dove si deve ricostruire un dna di squadra che sappia divertire la gente di Firenze, mai contenta per definizione ma che si è sciolta (ricordiamolo ancora) in nome e nel ricordo di Astori.

Badelj non è un fuoriclasse da 100 milioni, ma più semplicemente l’uomo giusto al posto giusto. Dovrà guidare uno spogliatoio che nella scorsa stagione ha perso voglia di stare insieme, lucidità e autostima. Badelj non corre veloce, vero, ma indirizza il pallone nel posto più utile per i compagni, detta i tempi della partita e della settimana di allenamenti. Per questo salutiamo con affetto il suo ritorno.

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