
Lo spettacolo di Anna Marchesini al teatro La Pergola (foto Marco Mori/New Press Photo)
Firenze, 17 marzo 2016 - Il sipario si apre e lei è lì, a sorprenderci un po’, seduta in mezzo al palcoscenico su una poltrona nera, la testa leggermente piegata in basso, magrissima, gli occhi dolci, le lunghe ciglia: è vestita di bianco e davanti ha solo un leggìo. Anna Marchesini ha debuttato l’altra sera al teatro della Pergola – dove resterà fino a giovedì 24 marzo – per raccontare "Cirino e Marilda non si può fare: ovvero le avventure del professor Cirino Pascarella e di Marilda", testo scritto da lei stessa.
La storia di una single quarantenne che mamma Olimpia vuole vedere accasata col timido professore. Dico subito che questa di Anna Marchesini è una esemplare prova di attrice. Oltre che una prova di coraggio della donna Marchesini. Ma anche l’ennesima di intelligenza di un’artista amata, accolta solo all’apertura del sipario da dieci minuti di applausi. Un racconto perfettamente interpretato con i toni alti, gli acuti, i bassi e i giramenti di balle, propri dei protagonisti descritti nel suo racconto pensato perchè avesse vita a teatro.
Marchesini ci spiega che la la solitudine è la vera e assoluta protagonista della vicenda. Sì, oggi. In un mondo così messo, ripieno di computer, tablet e cellulari che ci isolano sempre di più. Un racconto che ci dice quanto siamo orfani di attenzioni e di vero amore. La accompagna con discrezione e affetto la musica del trio Aire De Mar. Tutto sommato non sarebbe brutto crescere. Neppure nella tetra variante di invecchiare. Grazie Anna.