
di Tommaso Carmignani
Giovane, bravo e con una squadra che a metà campionato aveva già una fetta abbondante di salvezza in tasca. Con una rosa che, rispetto all’anno scorso, ha perso giocatori del calibro di Asllani, Ricci, Viti, Pinamonti e Zurkowski. Impossibile perciò pensare che la Serie A non si accorgesse di Paolo Zanetti, specialmente nel momento in cui le società iniziano a progettare la prossima stagione. C’è infatti una larga fetta di squadre che già a questo punto del campionato sanno benissimo di non avere molto altro da chiedere ai propri giocatori: troppo forti per rischiare di retrocedere, ma anche sufficientemente ambiziosi da pensare che un cambio in panchina potrebbe consentire di progettare meglio il futuro. E così il nome dell’allenatore azzurro comincia a circolare, come riportato dai soliti ben informati.
Zanetti sarebbe quindi nel mirino di Sassuolo e Udinese, ma anche – a quanto pare – del Torino, club nel quale ha militato a lungo anche da giocatore. Le voci, uscite in queste ore sui vari siti specializzati, si alimentano. Presto per fare qualsiasi tipo di ragionamento, certo, ma la sensazione è che a fine anno ne vedremo delle belle. Specialmente se, come sembra, il tecnico azzurro sarà in grado di condurre la barca in porto con sufficiente tranquillità. Il Sassuolo ci starebbe pensando perché da quelle parti allenatori così piacciono. Il caso Dionisi ne è la riprova, anche se qualcosa con l’attuale allenatore si sarebbe rotto. E se davvero l’ex tecnico dell’Empoli, partito a sorpresa dopo la promozione in A, dovesse lasciare i neroverdi a fine stagione allora ecco che quello di Zanetti potrebbe diventare un nome spendibile.
L’Udinese, prossima avversaria degli azzurri, si sta invece già interrogando sul futuro di Sottil: qualcuno parla addirittura di rischio esonero in caso di sconfitta al Castellani, ma a prescindere da questo l’idea che i bianconeri cambino guida a fine stagione è più che possibile. E poi c’è il Toro, che medita sul futuro nell’eventualità in cui Juric vada via. E Zanetti? Il tecnico ha firmato un contratto di due anni con l’Empoli con opzione di rinnovo per il terzo, ma l’esperienza insegna che le carte, quando si parla di allenatori, valgono davvero fino a un certo punto. Molto più peso hanno le parole dello stesso allenatore, che già in sede di presentazione disse di non considerare l’Empoli come una specie di ascensore per salire al piano di sopra. C’è da fidarsi? Sì, senza alcun dubbio. Perché Zanetti, da questo punto di vista, ha dimostrato di avere le idee chiare. Ovvio è che in caso di chiamata da parte di un club più importante sarebbe difficile dire di no. Ed è proprio questo, al momento, a spaventare i tifosi. La voglia di andare avanti con lui in caso di salvezza è massima, ma gli interrogativi – e gli scenari – che potrebbero aprirsi a fine stagione sono molteplici. E fare una scommessa sulla sua permanenza proprio non si può, specialmente se questo campionato dovesse concludersi così come si sta sviluppando, cioè con una salvezza così tranquilla che in pochi, a inizio anno, avrebbero pronosticato.