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A quasi otto mesi dal suo arrivo, Saba Goglichidze ha superato il periodo di ‘apprendistato’ guadagnandosi il posto in campo. Rimasto in panchina sia nella seconda parte della scorsa stagione che nelle prime due gare di quest’anno contro Monza e Roma, a Bologna e sabato scorso con la Juventus ha giocato tutti e 180 i minuti a disposizione, facendo stropicciare gli occhi ai tifosi azzurri e non solo. "Quando sono arrivato era un giocatore che aveva difficoltà nel fare gli allenamenti e capire l’italiano. Adesso è molto migliorato, non nell’italiano. Dovrebbe farlo, perché lo aiuterebbe coi compagni. Sta crescendo molto, ma non voglio dargli troppe responsabilità. Tra Bologna e stasera (sabato scorso per chi legge ndr) ha giocato da veterano". Queste le parole con cui D’Aversa ha commentato nel post partita con la Juventus la seconda presenza consecutiva da titolare del classe 2004 georgiano. Fisicamente strutturato, buon senso della posizione e piedi educati, Goglichidze sta rappresentando la più bella scoperta di questo primissimo scorcio di stagione azzurro. C’era curiosità di vederlo all’opera e quando è stato chiamato in causa ha risposto presente con due prove di personalità e disarmante naturalezza, come se giocasse in questo gruppo da una vita. Puntuale in chiusura, reattivo in marcatura e propenso ad accorciare in avanti sugli avversari piuttosto che indietreggiare, si sta dimostrando l’ennesimo investimento azzeccato da parte del club di Fabrizio Corsi. "È un prospetto fortissimo. Sono contento sia arrivato a Empoli. Spero che possa crescere ancora". Già otto mesi fa con queste parole, del resto, lo presentava il connazionale Levan Mchidlidze, centravanti molto amato ad Empoli che è stato fondamentale per la buona riuscita dell’operazione. Contro la Juventus, al di là di aver cancellato dal campo un altro giovane tanto sponsorizzato come Yildiz, anche i numeri ne hanno certificato la grande prova. Con 53 palle giocate è stato il terzo giocatore azzurro a giocare più palloni dopo Ismajli (54) e Viti (58), completando positivamente 40 passaggi, di cui 12 riusciti in avanti, per una percentuale di riuscita dei passaggi tentati pari all’87 per cento. Ma quello che salta maggiormente agli occhi sono i sei recuperi, secondo in questa speciale graduatoria soltanto a Maleh (7). Anche nelle poche circostanze in cui ha magari sbagliato un appoggio, infatti, ha subito riattaccato gli avversari recuperando immediatamente la palla.
Simone Cioni
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