Corsi: "Attrezzati per la salvezza Il caso Zurkowski? Che dispiacere"

Il bilancio del patron azzurro dopo la chiusura del mercato: "Una rosa molto diversa dall’anno scorso". E sul mancato arrivo del polacco: "Ci sono rimasto male. Lo stadio? Ne riparliamo tra un anno..."

di Alessandro Pistolesi

"Sviluppare il potenziale, completare la crescita. Migliorare". Parole e concetti made in Fabrizio Corsi. Forse mai come stavolta il patron azzurro ha plasmato l’Empoli a sua immagine e somiglianza: una creatura capace di rinnovarsi ogni anno, a costo anche di scelte coraggiose, con l’obiettivo di fare sempre un passettino in avanti. Sono stati mesi intensi: dall’esonero di Andreazzoli alla cessione di calciatori importanti, dalle nuove scommesse ai giovani del vivaio pronti a diventare protagonisti, in pieno stile Empoli. La sfida passerà anche dal rilancio di giocatori che sembravano già avere le valigie pronte, vedi Bajrami. E poi un rimpianto finale: il mancato arrivo di Zurkowski.

Presidente Corsi, il mercato è finito. Soddisfatto?

"Sì, siamo contenti. La squadra ha una sua quadratura. Abbiamo provato fino all’ultimo a prendere Zurkowski, ci dispiace per noi ma molto di più per il ragazzo che ci aveva messo davanti anche a situazioni più importanti. Alla fine è arrivato Akpa-Akpro che ci darà una grande mano, per fisicità e impegno. Abbiamo messo su una rosa di 22-24 elementi interscambiabili e questo è un fattore importante".

Più forte la rosa di quest’anno o quella dell’anno scorso?

"Direi che è una rosa diversa, mi auguro che con il lavoro la squadra possa arrivare a esprimersi al meglio. L’impostazione è sicuramente differente, mi aspetto che i ragazzi crescano, accompagnati dai risultati. Di certo sarà un campionato difficile, come sempre. Ma noi siamo attrezzati per difendere la Serie A".

Si sono incrinati i rapporti con la Fiorentina dopo il caso Zurkowski?

"Ci siamo rimasti male, non mi vorrei dilungare troppo nel dare spiegazioni, a volte mi sembra che si perdano energie per niente. Il discorso va oltre l’apporto tecnico, perché io dico sempre che i giocatori non finiscono mai. Però sì: sono umanamente dispiaciuto. Abbiamo fatto il possibile e anche qualcosa in più, ma non abbiamo pentimenti. Ora voltiamo pagina perché i ragazzi che abbiamo sono tutti accompagnati da ottimi giudizi".

Con la Fiorentina, oltre al mercato, avete riparlato anche dello stadio?

"L’argomento è stato affrontato più volte, ma allo stato attuale non mi sembra una discussione di attualità. Al di là del fatto che abbiamo dato la nostra disponibilità non si sa ancora come, quando né perché. Credo che il tema non ci riguarderà per i prossimi 12-18 mesi".

Si aspettava un impatto così positivo di Baldanzi in Serie A?

"Per me che passo le domeniche mattina a seguire i giovani del 2009-10 a Monteboro, è un motivo di grande orgoglio. Lui, Degli Innocenti e Fazzini, stanno facendo vedere ottime cose, forse anche in anticipo rispetto alle aspettative. Incrociamo le dita e non carichiamoli di troppe responsabilità".

Cresciuti nel vivaio, valorizzati ad alti livelli e poi ceduti a suon di milioni. Asllani e Viti sono solo gli ultimi di un lunga lista...

"Ho sempre dedicato molto tempo al settore giovanile, è la mia passione. Già ora si iniziano a intravedere buone cose dai 2006 o 2007. I soldi che incassiamo vengono poi reinvestiti, anche in maniera maggiore rispetto alle nostre dimensioni".

A inizio anno con Andreazzoli eravate la squadra che pareggiava meno, ora già 3 pari in 4 gare. Come se lo spiega?

"Forse l’atteggiamento è meno spregiudicato, si lavora di più sulla tenuta difensiva. Non a caso siamo fra le squadre che subiscono meno tiri. Sono tutte riflessioni che però dovranno trovare conferme. La mentalità è giusta, con il tempo saremo in grado anche di correggere i difetti. Solo così potremo completare al meglio la nostra crescita".