Baiano, l’Empoli e... Maradona. "Contro il Napoli è sempre difficile. La salvezza? Col coltello tra i denti»

Il doppio ex inquadra la sfida di domani: "Entrambe le squadre devono riscattarsi, sarà una gara complicata. Io farei sempre giocare Cambiaghi, è fondamentale. E quella volta che Diego mandò in estasi il Castellani...".

"Contro il Napoli è sempre difficile. La salvezza? Col coltello tra i denti"

"Contro il Napoli è sempre difficile. La salvezza? Col coltello tra i denti"

Francesco Baiano, in qualità di doppio ex, cosa si aspetta dalla partita fra Empoli e Napoli?

"È un gara complicata per entrambi perché a Napoli i tifosi non si aspettavano di essere nella situazione attuale a questo punto del campionato. La gente credeva che si potesse aprire un ciclo vincente dopo lo scudetto, quindi c’è malcontento. L’Empoli d’altra parte deve salvarsi e riscattare subito la sconfitta cocente arrivata contro il Lecce".

Qual è il segreto in questa fase del campionato?

"La classifica è molto corta e serve soltanto fare punti. Ci vuole il coltello fra i denti, sapendo che tutte le partite hanno le loro insidie e difficoltà. Chi ha gli attaccanti che fanno gol si tirerà fuori per primo dalla lotta".

Può essere Empoli-Frosinone del 5 maggio il match decisivo?

"Non la vedo così. Anzi, credo che sia vietato fare calcoli perché è tutto imprevedibile e le tabelle non devono esistere sennò, se poi non vengono rispettate, sono come un cane che si morde la coda".

C’è una squadra favorita, fra quelle in corsa, per salvarsi?

"Vedo tutte sullo stesso piano, però sarà determinante un pizzico di fortuna, compreso nel calendario perché, nella fase finale, quando affronti squadre che hanno ancora qualcosa da chiedere hanno motivazione alle stelle".

Come muoverebbe l’attacco? Chi farebbe giocare?

"Non posso dirlo perché è l’allenatore che vede gli allenamenti e ha le sensazioni giuste per capire chi merita di giocare, però credo che fino a ora ci sia stata spesso un’alternanza lì davanti perché non è stato trovato lo stoccatore a cui potersi affidare sempre per una maglia da titolare".

A chi non rinuncerebbe mai in formazione?

"Un giocatore che non metterei mai fuori è Cambiaghi. Dà imprevedibilità, anche se segna poco. È un uomo di corsa, di tecnica ed è una pedina veramente importante".

Lei adesso allena l’Aglianese con ottimi risultati, ma è un doppio ex di Napoli ed Empoli. Come vive la sfida fra queste due piazze?

"Napoli è la mia città ed è la squadra che andavo a vedere da bambino, da quando avevo appena 5 anni. Ho fatto la trafila nelle giovanili, mi allenavo e poi mio padre mi veniva a prendere al campo e mi portava a veder giocare la prima squadra. A Empoli poi sono molto legato. È il primo club che mi ha dato fiducia, ho abitato lì per tanti anni e mia moglie è di Empoli. Vedere questo club in Serie A è sempre una grande gioia perché è una società che viene condotta come si dovrebbe condurre ogni società di calcio".

Ha un Empoli-Napoli del suo cuore?

"Poco tempo dopo il mio trasferimento, è arrivato a giocare allo stadio Castellani il Napoli di Maradona e la ricordo come una giornata molto emozionante, con lo stadio pieno e grande entusiasmo".

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