Campinoti candidato, manca solo l’ufficialità. Strappo nel centrodestra

L’imprenditore: "Lavoro e concretezza. Non farò la lista dei buoni propositi". Poggianti (FdI) attacca: "Era renziano fino a ieri". E c’è l’ipotesi scissione

Simone Campinoti (foto Gasperini/Germogli)

Simone Campinoti (foto Gasperini/Germogli)

Empoli, 22 gennaio 2024 - Nervi tesi nel centrodestra. Passano i giorni, cresce la tensione per la scelta del candidato sindaco che sfiderà il dem Alessio Mantellassi, appoggiato anche da Azione e Sinistra Italiana. Secondo le ultime indiscrezioni sarà l’imprenditore ex Italia Viva Simone Campinoti il nome prescelto dopo un lungo testa a testa con Andrea Poggianti, capogruppo di FdI in Consiglio.

Si attende ormai solo l’ufficialità che potrebbe arrivare già giovedì prossimo quando è in programma il coordinamento regionale dei partiti della coalizione di centrodestra. Partita chiusa? Sembra proprio di sì, anche se non è un segreto che Fratelli d’Italia farà un (ultimo) tentativo in extremis per trovare un terzo nome che possa mettere d’accordo tutti e porre fine alle polemiche. Un tentativo che poi dovrebbe tramutarsi in qualcosa di più, visto che al momento si parla solo di un incontro interlocutorio ed è molto difficile che si trovi una soluzione da proporre eventualmente ai vertici regionali della coalizione. Intanto Campinoti parla già da quasi-candidato.

"Ho ricevuto diverse chiamate in questi ultimi giorni, da parte di tanti amici – commenta il titolare della Ceam Group –. Qualora fossi io il candidato sindaco, e probabilmente sarà così, lavorerò per la città dei sorrisi invece che per la città del natale. Come? Puntando forte sul lavoro, voglio che la città diventi più attrattiva". Campinoti non cita il nome di Mantellassi, ma si capisce bene a chi è rivolta la sua stilettata: "Non farò la lista dei buoni propositi come qualcun altro, io spiegherò per bene anche come si raggiungono certi obiettivi. E non andrò a piedi per le frazioni, mi pare incredibile che chi vanta 5 anni in consiglio comunale abbia bisogno di fare questo per conoscere i problemi della città. Io ascolterò le persone e mi impegnerò anche nel concreto per rivedere le spese del Comune, spingendo forte su sviluppo e occupazione. Il lavoro verrà al primo posto, in parallelo ai temi sulla disabilità". Campinoti, presidente del gruppo Ceam, ha guidato la locale sezione di Confindustria e nel 2020 è stato capolista per Italia Viva alle regionali. Proprio questo ’trascorso’ in Iv non va per niente giù ad Andrea Poggianti che ha spinto forte per una ricandidatura dopo il confronto perso con Barnini cinque anni fa. "Se ancora non è arrivata l’ufficialità, forse tutta questa convergenza su Campinoti non c’è", attacca l’esponente di FdI che poi rincara la dose: "Non escludo sarà Campinoti. Ma serve rispetto e umiltà per una decisione regionale che ancora deve arrivare. Così si fa di solito nei partiti, anziché cambiarli a ogni stagione come l’amico renziano. Per lui il centrodestra era un campo avversario fino a una settimana fa". Poggianti si è sempre definito uomo di partito ma, in attesa dei prossimi sviluppi, non è da escludere che lo strappo all’interno della coalizione diventi insanabile. Tanto da portarlo a valutare l’ipotesi, clamorosa, di correre autonomamente insieme a quella parte del centrodestra che lo ha sostenuto finora.