Docce esterne e piazzole, le piscine ripartono

Gli adeguamenti alle normative nelle strutture di Empoli, Certaldo e Fucecchio. Ecco cosa ne pensano utenti e addetti ai lavori

La riapertura dopo il Covid19 della piscina comunale Fiammetta a Certaldo

La riapertura dopo il Covid19 della piscina comunale Fiammetta a Certaldo

Empolese Valdelsa, 2 luglio 2020 - A due settimane dalla riapertura di molte attività pubbliche, i cittadini dell’Empolese-Valdelsa hanno ripreso a frequentare tutte le strutture ludiche e sportive che erano state chiuse a causa del lockdown . L’emergenza sanitaria dovuta alla pandemia da Covid19, non ha infatti risparmiato le attività sportive creando non pochi problemi, come detto più volte, alle strutture che si sono trovate a fronteggiare un inizio di stagione alquianto anomalo e speriamo unico per cause ed effetti. Tra queste attività, dato anche e soprattutto l’inizio del caldo estivo che è davvero esploso in queto mese di giugno appena concluso, spiccano le piscine comunali, che hanno ripreso il loro ritmo, seppur con tempi dilatati rispetto a prima, in linea con le misure di sicurezza in vigore dettate dal distanziamento sociale nonché dall’applicazione di norme di prevenzione fornite anche queste dal Governo.

Per fare il punto sulla situazione ’post covid’ abbiamo preso in considerazione le piscine comunali Aquatempra di Empoli, quella di Certaldo e la struttura di Fucecchio, proprio per capire come questa riapertura abbia influito sull’utenza e, allo stesso tempo, per ascoltare le opinioni di tutti coloro che hanno frequentato le piscine, per allenamento sportivo o per puro diletto, in questo ultimo periodo. Giacomo Forconi, dopo il suo primo giorno alla piscina Aquatempra di Empoli dice: "A mio avviso il protocollo di sicurezza è un po’ eccessivo e credo che si potrebbe in parte snellire, ma in generale l’attività è fattibile". Anche Edoardo Leporatti rimane sulla stessa linea: "Le misure sono troppo restrittive, perciò se non si ha l’abbonamento si deve fare la fila". Simone Nardini invece afferma: "Secondo me è comprensibile che ci siano delle difficoltà, soprattutto per quanto riguarda l’entrata, dato che si tratta di una situazione totalmente nuova anche per l’amministrazione della struttura". In proposito Giorgia Ferrari, addetta alla piscina, infatti spiega: "Abbiamo suddiviso l’intera area in piazzole in modo da garantire un adeguato distanziamento tra le persone e, tramite la creazione di docce all’esterno abbiamo cercato di scoraggiare l’uso degli spogliatoi per evitare assembramenti. Seguiamo tutti i protocolli di sicurezza in modo da far sentire al sicuro la nostra utenza, cercando però di offrire anche un servizio efficiente nonostante le difficoltà del momento".  

A Fucecchio , dove si può usufruire esclusivamente di vasche al coperto, il responsabile della piscina Mauro Calvi dice: "All’inizio è stata dura soprattutto per quanto riguarda il lato organizzativo, ma posso dire che tutto sommato la riapertura è stata positiva, grazie anche alla grande collaborazione dell’utenza". Anche Maurizio Cioni, responsabile della piscina comunale di Certaldo ’Fiammetta’, si è mostrato abbastanza soddisfatto della riapertura e dice: "Per quanto riguarda il nuoto libero abbiamo creato un sistema di prenotazioni per garantire la fluidità degli ingressi e, dato l’ottimo risultato, credo che lo esporteremo anche nei prossimi anni. Per la libera balneazione, invece, il contingentamento ha portato ad un forte calo degli ingressi rispetto agli anni passati, ma ho notato che l’utenza ha gradito che la riapertura abbia seguito dei protocolli di sicurezza anche abbastanza restrittivi. In generale ci aspettiamo il 30% o 40% dei risultati rispetto agli anni scorsi, ma cerchiamo ugualmente di offrire il maggior numero di servizi possibili per dare ai nostri clienti un segnale di ripartenza". Sembra dunque che la riapertura delle piscine comunali abbia avuto un esito tutto sommato positivo, nonostante le difficoltà organizzative e gli inevitabili disagi legati alle misure di sicurezza imprescindibili. Ed è proprio la coesistenza di queste due realtà il fulcro del periodo che stiamo vivendo: se da un lato c’è il bisogno di tornare alla normalità e a tutte le attività che essa comprende, dall’altro si fa evidente la necessità di mantenere alta la guardia in materia di sicurezza. Il territorio sta ricominciando pian piano a vivere in un modo del tutto nuovo, con la cautela dovuta e l’intenzione, sempre più forte, di ripartire. Alessia Raffaelli © RIPRODUZIONE RISERVATA