Caos sulle nuove etichette dei vini. L’Ue chiede un’altra dicitura, milioni di stampe ‘sbagliate’

Il presidente del Consorzio Chianti, Busi: "Questa burocrazia genera soltanto danni all’economia reale"

Montespertoli (Firenze), 30 novembre 2023 - Un cavillo burocratico che genera il caos. Il problema riguarda le etichette sulle bottiglie ed è stato portato all’attenzione dal Consorzio Vino Chianti, di cui fanno parte anche aziende del territorio del Montalbano, della Valdelsa, soprattutto di Montespertoli. In sostanza, "per le giravolte dei tecno-burocrati europei sono da buttare centinaia di milioni di etichette già stampate". Ecco il nocciolo della questione. "Questo – spiega il presidente del Consorzio Giovanni Busi – perché sui vini manca la scritta ‘ingredienti’ sotto il codice QR, che rimanda all’etichetta elettronica contenente la lista degli ingredienti utilizzati nella produzione del vino e i suoi valori nutrizionali. Sono state cambiate nuovamente le regole all’insaputa di tutti".

Busi se la prende con la burocrazia europea che, ad una settimana dall’8 dicembre e dall’entrata in vigore dei nuovi obblighi di etichettatura dei vini, ha nuovamente cambiato le informazioni che devono essere contenute sulle etichette. Un ’disguido’ che provocherà non pochi disagi ai produttori locali. "A seguito delle disposizioni previste dal regolamento Ue 2021/2117 – spiega Busi – le imprese vitivinicole europee hanno dovuto aggiornare le etichette per rispondere ai nuovi dettami obbligatori sull’elenco degli ingredienti e sulla dichiarazione nutrizionale dei vini e dei prodotti vitivinicoli aromatizzati. Queste informazioni, in base alle norme Ue, possono essere rese disponibili al consumatore anche on line, tramite un codice QR adesivo sulle etichette delle bottiglie".

Bene, a pochi giorni dall’entrata in vigore di questi obblighi, a partire dall’8 dicembre prossimo, la commissione europea ha però pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Ue le linee guida relative all’attuazione delle disposizioni sull’etichettatura dei vini, "cambiando nuovamente le carte in tavola. Per il codice QR, secondo Bruxelles, è necessario utilizzare un’intestazione come quella già usata per le etichette cartacee di altri alimenti, contenente la parola ‘ingredienti’. Annullando così quanto precedentemente disposto e imposto". Una beffa, considerando che milioni di etichette sono già state stampate e confezionate. E ora che il Natale è alle porte, soddisfare le regole europee sembra una vera missione impossibile.