Verso l’indipendenza energetica: "Riferimento per l’intera Toscana"

La politica plaude al risultato raggiunto e guarda oltre: così la Valdelsa farà scuola a tutta Europa

Verso l’indipendenza energetica: "Riferimento per l’intera Toscana"

Verso l’indipendenza energetica: "Riferimento per l’intera Toscana"

Parola chiave: rigenerazione. Un’economia circolare – e virtuosa – grazie alla quale lo scarto si trasforma in materia prima. Un impianto di qualità dal punto di vista tecnologico ma anche architettonico. "Un impianto strategico per tutta la regione – ha dichiarato l’assessore regionale all’Ambiente, Monia Monni –. Un’opera che finalmente valorizza la frazione organica e quella degli sfalci, l’unica per la quale non eravamo autosufficienti. Stiamo parlando di 160mila tonnellate di rifiuti che esportavamo fuori Regione. Con questo balzo in avanti si colpa il gap".

Un gioiello di tecnologia, il più importante biodigestore dell’Italia centrale. Il risultato è frutto di un lavoro di squadra che ha saputo mettere insieme innovazione, architettura e ambiente strizzando ovviamente l’occhio alla sostenibilità.

"Questo impianto – è intervenuto il sindaco della città metropolitana Dario Nardella – è una riposta all’emergenza ambientale. L’esperienza di Montespertoli fungerà da spinta per le realizzazioni di impianti futuri. E rende la Toscana regione leader ecologica in Europa. La Germania attualmente produce il 50 per cento del biogas. Grazie al nuovo polo di Casa Sartori in Italia si passerà a coprire dal 12,9 per cento al 14 per cento di tutta la produzione europea, facendo meglio anche della Francia". Un progetto non solo al top dal punto di vista tecnologico, ma anche di alto livello architettonico, dove i nuovi edifici incastonati tra le campagne del Chianti sono perfettamente armonizzati col contesto. A firmare la riqualificazione dell’area, l’architetto Pietro Giorgieri, professore di Urbanistica al dipartimento di Architettura dell’Università di Firenze. "Le stelle polari che ci hanno guidato? La bellezza del paesaggio e la qualità del processo, valori imprescindibili. Abbiamo usato molti materiali naturali per mandare un messaggio forte e chiaro: l’economia circolare si può tradurre anche nell’architettura. Dall’idea, alla pratica".

Un cerchio che si chiude e che vede nel primo edificio (la palazzina direzionale) di forma ellittica, il cuore pulsante del nuovo polo. Ospita i servizi per gli operai, lo spazio mensa con ampia vetrata, gli uffici e sale riunioni. Sviluppato su tre livelli, con le pareti esterne interamente rivestite da doghe di legno, l’edificio includerà due rigogliosi giardini, uno interno e uno che andrà a occupare l’intera superficie del tetto. Il blocco che ospita i digestori anaerobici, risulta non a caso avvolto da un involucro in metallo dorato, "una specie di rete preziosa e scintillante, che lo valorizza". Attenzione anche alla cura del verde, con 360 alberi (cipressi, ulivi e aceri) piantati all’interno del perimetro, dove sono presenti anche 350 arbusti di vario genere e 1.500 piante officinali. Insomma, "un impianto simbolo per tutta la Toscana – ha concluso il presidente della Regione, Eugenio Giani – dove il trinomio ambiente-cultura-paesaggio trova un’armonia degna di una ‘Toscana Green’ che progressivamente stiamo costruendo".

Y.C.