Era stato annunciato a maggio, alla presentazione del piano di edilizia scolastica studiato per razionalizzare gli spazi degli istituti superiori empolesi e ridurre i costi di gestione. Ma del container, a due settimane dal suono della prima campanella, nel parcheggio del polo scolastico di via Sanzio, non c’è traccia. "Il prefabbricato? Sarebbe una manna dal cielo. Fondamentale per risolvere la questione cronica della mancanza degli spazi". Una questione ogni anno più critica e che ha costretto la dirigente dell’IIS Pontormo a respingere 40 studenti iscritti all’anno scolastico 2024-25. Ci risiamo. La situazione aule è un tema bollente e il masterplan da 54milioni (con interventi che guardano al 2030) ideato dalla MetroCittà punterebbe proprio a rendere le superiori più capienti e sicure. Ma come si tornerà sui banchi di scuola il 16 settembre? Sul fronte organico non sembrano esserci emergenze. Anche se le operazioni di immissione in ruolo sono ancora in corso, per quest’anno le assegnazioni dei docenti e del personale Ata non sembrano preoccupare.
"Ci hanno concesso un collaboratore scolastico e un assistente tecnico in più. Due unità, una piccola vittoria rispetto al passato - dice Gaetano Flaviano, dirigente del Fermi-Da Vinci - Entro il 10 settembre l’organico dovrebbe esser definito al 90%. L’anno scorso già a luglio avevamo organizzato l’orario provvisorio, a oggi non ci è stato possibile". "Il tasso di personale a tempo determinato è bassissimo - conferma la preside del Pontormo, Filomena Palmesano - La maggior parte è di ruolo. Il ritardo è un problema marginale rispetto alla questione spazi". Alcune aule del Pontormo e del Fermi sono ’in ostaggio’ del cantiere di adeguamento sismico in corso da un paio di anni al plesso di via Bonistallo. Un intervento per il quale 2.5 milioni sono stati erogati dalla Regione, mentre 4.5 dal Pnrr. Sei milioni totali per un cantiere che sta causando non pochi disagi.
"I lavori sono in corso nella sede che abbiamo in comune col Fermi. Dovrebbero restituirci 5 aule nella prima settimana di settembre. A oggi oltre a quelle, mancano 2 coppie di bagni. Il container è in ritardo, verrà installato forse a fine anno. Almeno in parte - spiega Palmesano - ma risolverebbe il problema".
Al Pontormo gli studenti sono aumentati; chi si era pre iscritto a febbraio ha avuto accesso all’istituto, per chi si è fatto avanti tra giugno e luglio è stato un no. A malincuore e obbligato. "Abbiamo 73 classi da gestire, 2 in più non sapremmo dove ricavarle. Spiegarne il motivo alle famiglie non è facile. Ci stiamo organizzando per ricollocare queste 5 aule al momento indisponibili". Su 4 la missione non dovrebbe essere impossibile. Per la quinta, come in un gioco di incastri, Palmesano ha chiesto disponibilità di essere ospitata al collega Flaviano, a sua volta alle prese con il tetris. Già a settembre la MetroCittà avrebbe dovuto realizzare un prefabbricato per sopperire ai ’tagli’ dovuti ai lavori per l’adeguamento sismico. "Abbiamo 60 classi, 15 prime e anche quest’anno, l’istituto è al collasso per le inadempienze sugli spazi, che non dipendono da noi - sottolinea Flaviano - Col cantiere siamo pigiati come sardine. Tant’è che la segreteria è stata spostata tutta in via Fabiani, per liberare spazio e sistemarci due aule. La MetroCittà sta lavorando dal Natale scorso su 7 classi, e a giugno ne sono state prese altre 4 per i lavori. Classi che non contiamo di vederci restituite per il 16 settembre". Il trasferimento dell’ufficio amministrativo è costato almeno 10mila euro all’istituto, somma utile a far spazio, misura comunque insufficiente. La richiesta? "Sollecitare la sistemazione del container, che ci serve".
Ylenia Cecchetti