«Baccio da Montelupo» istituto modello

E’ tra le 22 scuole italiane presenti a Genova al salone sui metodi didattici innovativi

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Empoli, 6 novembre 2014 - UNA bella soddisfazione, constatare che tra le 22 «avanguardie della scuola italiana», eccellenze in campo della didattica innovativa, figura anche l’istituto comprensivo statale Baccio da Montelupo. Una realtà piccola ma coesa che negli anni, grazie agli investimenti e alle idee giuste ha saputo distinguersi a livello nazionale.

La Baccio da Montelupo ha ottenuto riconoscimenti che l’hanno resa un modello tra le scuole hi-tech di tutto il Paese, e per la seconda volta approda alla fiera italiana della conoscenza: un’occasione per diffondere la propria esperienza.

Fino a domani il dirigente scolastico Gloria Bernardi sarà a Genova ad «Abcd», un salone dedicato ai metodi didattici innovativi.

Fidenza, Milano, Udine, Perugia, Brindisi, Bari, sono solo alcune delle città protagoniste, in rappresentanza dei propri istituti, che firmeranno un vero manifesto delle «avanguardie educative». Solamente due (entrambe di Lucca) oltre a quella montelupina, le scuole toscane chiamate dal Ministero dell’Istruzione a partecipare ad «Abcd».

«TORNIAMO a Genova per il secondo anno – dice orgogliosa la Bernardi – Un appuntamento importante per scambiare buone pratiche con i colleghi da tutta Italia». Nel corso dell’edizione passata, il Baccio Da Montelupo presentò il volume edito da Giunti, “Fare didattica nella classe multimediale”. Un libro che nasce dai risultati di un setting tecnologico per lo sviluppo di attività didattiche collaborative. Una sperimentazione che si è svolta in tre classi delle elementari e che continua oggi nella nuova scuola nel parco, la Margherita Hack.

Il salto di qualità? «Oltre all’introduzione del registro elettronico – spiega la dirigente – fondamentale è stato il passaggio alla lavagna interattiva multimediale. Ne abbiamo appena acquistate 15, che vanno ad aggiungersi alle 22 già in dotazione. L’obiettivo è riuscire a fornire tutte le aule (48 tra elementari e medie) di una lim, e avvicinare a questo strumento anche i piccoli della scuola dell’infanzia». Intanto, in 7 classi delle elementari ogni alunno ha un tablet: tutti in rete tra loro, collegati al pc dell’insegnante.

Molto c’è da fare, ma molto è stato fatto. «Quando sono arrivata, 8 anni fa – racconta la Bernardi – la scuola aveva già una postazione multimediale per ogni aula e un laboratorio di informatica. Non restava che ammodernare un impianto che già c’era, trasformare l’ora di informatica in “utilizzo delle tecnologie a supporto dell’innovazione didattica”. Portare la tecnologia dove serviva: in classe».

Stare al passo con i tempi. Seguire corsi di aggiornamento, innovarsi: la rivoluzione digitale tra i banchi di scuola ha investito anche gli insegnanti, «impegnati – conclude la dirigente – e certi di poter contare, in ogni iniziativa, sull’incoraggiamento dei genitori e sul sostegno di un’amministrazione comunale sempre attenta».