IRENE PUCCIONI
Cronaca

Nasce la sartoria vegan. "Qui non restano scarti di tessuto"

Federica Novelli, 37 anni di Gambassi Terme, ha aperto una sartoria e realizza capi d’abbigliamento con materie prime biologiche e vegetali

Federica Novelli, 37 anni, di Gambassi Terme

Gambassi Terme (Firenze), 8 gennaio 2021 - Vestirsi di natura. Con capi d’abbigliamento e accessori realizzati con materie prime biologiche e vegetali. Niente pelle e pellami, bandite seta, piume e lana. Sì a cotone, lino, oppure canapa, bamboo, fino ai più originali tessuti in fibra di soia o ortica. Dalla sartoria di Federica Novelli, 37 anni di Gambassi Terme, laureata in fashion designer al Polimoda Firenze, nascono pezzi unici e soprattutto ‘vegan’.

«Sono vegana nella alimentazione e successivamente questo scelta di vita l’ho trasferita anche nel mio lavoro", spiega la stessa stilista. Per i tessuti ‘etici’ si rifornisce da una ditta certificata di Quarrata. La Sartoria Vagante, questo il nome della attività artigianale, nasce nel 2011.

«Dopo la laurea ho lavorato per un paio d’anni in aziende di moda, ma non ero soddisfatta – racconta – così ho deciso di partire con una cosa tutta mia". Nel piccolo laboratorio alle porte del borgo termale, Federica Novelli confeziona a mano pezzo per pezzo le sue creazioni. "Parto creando il carta modello, che poi lo sviluppo in varie taglie – spiega – Taglio il tessuto manualmente con le forbici e poi mi metto alla macchina da cucito. Alcuni capi li finisco da sola, per dei cuciti più particolari mi appoggio ad altre sarte".

I capi più richiesti sono quelli semplici e particolarmente versatili. "Faccio molte magline con collo sciallato, che hanno una vestibilità adatta a tutte. Poi vestiti e pantaloni unisex. Nell’ultimo anno ho avuto molte richieste di tubini sia estivi che invernali con manica lunga e poi ho realizzato un nuovo modello di pantalone, una cosa semplice, a sigaretta, ma con una fantasia particolare che ricorda molto il jeans".

In sartoria è difficile restino scarti di tessuto: anche gli scampoli vengono riutilizzati per realizzare collane, cinture o altri accessori. "I pezzi più piccoli possono essere trasformati in fiocchetti: perfetti per confezionare un pacco regalo", suggerisce. Di ogni modello la stessa stilista è anche indossatrice".

Inizialmente dove prestarsi mia cugina, ma mettersi in posa la imbarazzava e così è andata a finire che io faccio la modella e lei scatta le foto – rivela sorridendo – Quello che realizzo è tutto sulla pagina facebook La Sartoria Vagante. Perché questo nome? Perché le mie collezioni sono sempre in giro, principalmente nei mercatini locali, dove i miei capi sono molto apprezzati soprattutto dai clienti stranieri. Tuttavia anche tra gli italiani, chi ha acquistato, è poi tornato o mi ha ordinato altre cose. Purtroppo nel 2020 sono stata molto ferma, ma spero di ripartire presto. Intanto sto già lavorando agli ordini per la prossima estate".