Salvataggio degli ebrei di Trecento La comunità ha incontrato la storia

Un convegno partecipatissimo per ricordare come le famiglie. Ballio, Manni e Weiss. furono aiutate a scappare

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Un incontro intessuto di emozione e ricordi quello che si è svolto domenica scorsa nell’ambito del ciclo “La Montespertoli che salvò gli ebrei” e intitolato “Gli ebrei di Trecento”. L’evento è stato a tal punto partecipato che la sala consiliare non è riuscita a contenere tutto il pubblico ed è stato allestito un ulteriore spazio nell’auditorium del Centro “Le Corti”. Ma chi erano gli ebrei di Trecento? Domenica è stata ripercorsa la storia delle famiglie Manni, Weiss e Ballio, che vivevano nella fattoria di Trecento e furono salvate grazie alla protezione fornita loro dal segretario comunale dell’epoca Tullio Sperduti, dal maresciallo dei carabinieri Carmelo Gorgone e dagli abitanti della frazione di Trecento. Quando la Questura di Firenze chiese della presenza di ebrei a Montespertoli, il segretario comunale e il maresciallo risposero negativamente. La soffiata di un fascista locale li tradì, ma le autorità fecero avvisare le famiglie e ciò consentì di fuggire. Grazie a questo atto eroico, reso possibile anche dalla collaborazione della popolazione e dei sacerdoti, nessuno degli ebrei di Trecento fu catturato e deportato. "Nessuno ebreo nel nostro paese è stato deportato ed era necessario per noi raccontare quanto è stato grande il cuore e l’impegno della nostra comunità" ha detto il sindaco Alessio Mugnaini, presente all’incontro insieme ai parenti di tutte le famiglie coinvolte in questo eroico salvataggio.