
Un’operatrice della Rsa Chiarugi che si occupa degli ospiti contagiati
Empoli, 9 aprile 2020 - «Non portateceli via, lasciateli qui. Avremo noi cura di loro come sempre abbiamo fatto". E’ la risposta-appello della direttrice della Rsa Vincenzo Chiarugi di Empoli, Mariella Bulleri, all’ultima ordinanza del governatore Enrico Rossi. In base al nuovo dispositivo la Regione Toscana si farà carico di tutti quei casi positivi al Covid presenti nelle case di riposo, residenze sanitarie disabili e in altre strutture socio-sanitarie: il soggetto verrà infatti indirizzato verso il percorso assistenziale più appropriato, procedendo anche al trasferimento in altre strutture.
"Innanzitutto – spiega la direttrice – ritengo il provvedimento un po’ tardivo se lo scopo era quello di contenere i contagi in questo tipo di strutture. Detto ciò, mi auguro che a questa ordinanza seguano delle linee guida e soprattutto dei distinguo. Da quando sono emersi i primi casi positivi, si parla ormai di tre settimane fa, ci siamo subito attivati per predisporre la cosiddetta ‘bolla protetta’ all’interno della struttura. Gli attuali nove ospiti positivi, otto donne e un uomo, sono stati isolati in camere singole e doppie su un piano dell’edificio. A loro è stato dedicato un gruppo formato da una quindicina di persone, tra operatori e infermieri. Abbiamo acquistato tutti i dispositivi necessari per assisterli in completa sicurezza: mascherine, guanti, tute. Lo dico assumendomene la responsabilità: la nostra struttura è in grado di gestire la situazione".
Se pensa all’eventualità che i suoi ‘nonnini’ possano essere trasferiti altrove, le viene un nodo alla gola. "L’ordinanza non spiega, non dice né come, né dove e quando potrebbero essere trasferiti. Chi mi garantisce che da un’altra parte verranno assistiti come si deve? Ci sono persone che vivono qui da 15 anni, è la loro casa. Il mio timore è che possano esserci ripercussioni negative sull’aspetto umano che conta almeno, se non di più, di quello fisico. E al personale che quotidianamente li assiste chi lo dice che non potranno più farlo? A loro va tutta la mia gratitudine per l’eccezionale lavoro che stanno svolgendo in condizioni davvero complicate: chi entra nella ‘bolla’ opera esattamente come il personale sanitario che lavora in un reparto Covid".
La direttrice, da 24 anni alla guida della Chiarugi, solleva anche una questione pratica: "I posti letto che verranno momentaneamente liberati come dovrò gestirli? Dovrò tenerli in attesa che gli ospiti tornina? Le questioni da chiarire sono molte. Questa ordinanza può essere giusta per quelle strutture che non offrono garanzie, ma alla Chiarugi è tutto sotto controllo. Lasciateci i nostri nonni". © RIPRODUZIONE RISERVATA