
I lavori (foto Tommaso Gasperini/Germogli)
Empoli, 6 ottobre 2021 - Ci risiamo, il ponte alla Motta – come preannuncato – è chiuso. Dopo il prolungato stop al traffico avvenuto nel 2019, ci si aspettava un intervento definitivo che finalmente portasse alla riapertura del ponte. Giovedì 30 settembre si è tenuto un nuovo tavolo tecnico relativo ai lavori sul ponte di Marcignana, per fare il punto sulle fasi del cantiere e in particolare sulla necessità emersa di chiudere la struttura al traffico veicolare. In merito a questa nuovo stop al traffico si è creata non poca confusione.
"Avevamo capito che il ponte sarebbe stato chiuso già da fine settembre, ma la data è stata spostata di qualche giorno. Il risultato non cambia - commenta Stefania Polizzi -. Abbiamo già notato nei giorni scorsi un calo drastico della clientela. Solitamente il sabato mattina serviamo circa il doppio delle persone che abbiamo servito sabato scorso. Ovviamente pensando che il ponte fosse già chiuso in molti hanno evitato di passare di qui. Inutile dire il danno che questa situazione può arrecare alle attività commerciali".
Le conseguenze sull’economia della zona sono notevoli: ogni qualvolta che il ponte alla Motta viene chiuso, le attività industriali e commerciali risentono della riduzione drastica del traffico. "Questa è una zona di passaggio importante e il ponte di Marcignana rappresenta uno snodo fondamentale, non soltanto nell’empolese. Abbiamo clienti che si fermano da noi di Fucecchio, Bassa, e con la chiusura del collegamento ovviamente sono costretti a fermarsi in altre attività. Per noi è un danno notevole".
Anche sul lato pratico la situazione sembra ingestibile per chi tutti i giorni è costretto a salire in macchina e partire con un’ora di anticipo per arrivare a lavoro. Con la chiusura del ponte è inevitabile che si acuiscano gli imbottigliamenti e il traffico sulle altre strade principali. "Il Ponte di Marcignana è uno snodo fondamentale. Bloccare questo passaggio significa costringere gli automobilisti a cercare percorsi alternativi. Vi immaginate passare alle 18, quando tutti escono da lavoro, da una zona già altamente trafficata come Sovigliana? - aggiunge Simone Ammannati -. I disagi che crea per i cittadini di Marcignana e dintorni non sono pochi. Per non parlare dei danni economici. Inevitabilmente gli esercizi commerciali della zona, che non hanno solo clienti dalla frazione, vengono messi in ginocchio per l’ennesima volta".
A infastidire i cittadini infatti, non è la chiusura del ponte in sé. Se i lavori sono necessari, vanno fatti, per la sicurezza della cittadinanza stessa. Il problema, spiegano, sono i tempi e le modalità. "Il ponte è stato chiuso e riaperto più e più volte e non mi sembra che siano stati fatti enormi passi avanti. Facevano prima a buttarlo giù e rifarlo da capo - dice Walter Maurelli -. Se una cosa deve essere fatta, si fa e basta. Potevano decidere di effettuare tutti i lavori in un mese, per tutto il tempo necessario, e concludere l’operazione, invece di aprire e chiudere il ponte in continuazione. Certo i disagi e le conseguenze non sarebbero mancate ma almeno avrebbe risolto questa situazione".