VINCI
Tutto pronto a Vinci per accogliere Antonella Questa e Alessandro Benvenuti, protagonisti del weekend dedicato al Festival Multiscena, organizzato dalla compagnia teatrale empolese Giallo Mare Minimal Teatro. Stasera alle 21 in piazza Masi Antonella Questa porterà in scena "Vecchia sarai tu!" mentre domani toccherà al cabarettista, commediografo, regista, sceneggiatore e musicista toscano con "Pillole di me" (entrambi gli spettacoli sono a ingresso gratuito). "Vinci la conosco bene, ho anche offerto la mia voce a Leonardo (per l’audio libro "Leonardo da ascoltare" di Antonio Forcellino ndr) – racconta Benvenuti – e ho pure recitato nel cortile della sua casa ad Anchiano. Mi fa sempre piacere tornare".
Come nasce lo spettacolo "Pillole di me"?
"Uno dei miei amici direttori artistici, invitandomi alla propria stagione teatrale mi ha stimolato a portare qualcosa di diverso, così ho deciso di mettere insieme alcuni dei miei cavalli di battaglia dei testi che ho scritto dal 1994 ad oggi. Un po’ di "robe comiche", un po’ recitate e un po’ lette che per il momento mi stanno dando grandi soddisfazioni. Uno spettacolo leggero sia nei contenuti che nell’organizzazione, perché mi permette di farlo ovunque, anche con un tavolo in mezzo a una strada".
Guardando alla sua carriera qual è il primo bel ricordo che le viene in mente?
"Sono tantissimi i bei ricordi anche perché ho la fortuna di fare un lavoro che mi piace tanto. Fin da bambino fare spettacolo era nel mio destino, ho cominciato nella compagnia vernacolare della parrocchia come attore e cantante. Tra l’altro in pochi lo ricordano, ma io sono anche cantautore. Forse, però, sebbene siano passati tanti anni il ricordo più bello è il mio debutto sul palcoscenico a 14 anni, quando mi fecero interpretare un nonno (sorride, ndr)".
C’è uno spettacolo a cui è particolarmente legato?
"Sicuramente “Benvenuti in casa Gori“ perché è stato quello che mi ha fatto svoltare. Venivo da alcuni anni molto duri, di grande sconforto, dopo il successo in tv con “Ad ovest di Paperino“ e il programma “No-Stop“, e quello spettacolo ha rappresentato un po’ la mia ripartenza. Poi tra l’altro è stato un testo memorabile, che ha riscosso e continua a riscuotere un grande successo". Qual è invece un progetto nel cassetto?
"Mi piacerebbe sviluppare il personaggio di Emo che interpreto nella serie Tv “I delitti del BarLume“ perché per esigenze televisive nella serie è un po’ limitato, ma ha una forza dentro che meriterebbe un approfondimento. Ne uscirebbero dei risvolti interessanti. Attualmente invece ho completato con “Lieto fine“ la trilogia aperta con “Un comico fatto di sangue“ e proseguita con “Panico ma rosa“, uno spettacolo che secondo me rappresenta l’apice della mia ricerca drammaturgica sulla comicità. Massacrante dal punto di vista impegnativo, ma ricco di sentimento“.
Cosa rappresenta il teatro per lei e cosa è la comicità?
"Il teatro è semplicemente la mia vita, mentre la comicità è un antidoto alla deriva del mondo, in questo momento pieno di confusione. È una sorta di diario di bordo, la capacità di saper tenere il timone fermo. Anche se io mi ritengo più un umorista perché il la comicità fa solo ridire, mentre l’umorismo aiuta a riflettere".
Allora potrebbe essere utile prendere qualche "Pillola"...
"Mi auguro che possano essere utili a chi verrà ad ascoltarle (sorride, ndr)".
Simone Cioni