ANDREA CIAPPI
Cronaca

Il mulino disegnato da Leonardo da Vinci

"Le turbine idrauliche di questo antico mulino erano state realizzate su modello di quelle ideate da Leonardo"

Fabio Nenci, la cui famiglia ha da anni il ristorante in un mulino dei tempi di Leonardo

Empoli, 4 febbraio 2019 -  Cinquecento anni dalla morte del Genio, ad Amboise. E, certo, c’è il Leonardo da Vinci sublime ed inarrivabile artista. E c’è il Leonardo da Vinci ingegnere ed inventore. Se del primo nell’Empolese non si avrebbero riscontri, del secondo invece sì. Il ‘radar’, in questo caso ricerche storiche condotte dallo scrittore Cristiano Mazzanti, porta a Montelupo. Zona lungo Pesa, verso Turbone. Seconda metà del Quattrocento, qui è in azione un mulino con sette macine. Dicasi sette. Oggigiorno sarebbe un’industria alimentare. Le azionano le acque (allora c’erano) della Pesa opportunamente deviata. Il resto della storia la racconta Fabio Nenci, la cui famiglia da oltre un ventennio è titolare del ristorante I Palmenti ricavato proprio nell’antico mulino. I ‘palmenti’ altro non erano che le forme delle enormi macine, ancora oggi visibili entrando nel locale dalla strada per Turbone.

Fabio Nenci, ristoratore di lungo corso, partiamo subito dal... piatto forte.

«Sì, la cosa di Leonardo da Vinci. Com’è nata? Sono amico da anni di Cristiano Mazzanti, che ha visto che le turbine idrauliche di questo antico mulino erano state realizzate su modello di quelle ideate da Leonardo. Ha fatto degli studi e per noi si è aperto davvero un mondo…»

In che senso?

«Il gruppo fotografico di Limite è venuto a trovarmi per scattare foto da inserire sui sistemi informatici. Altre iniziative sono in ponte, vedremo. Oltretutto, dagli studi è emersa anche un’altra cosa...».

Quale?

«In tempi remoti questo mulino, così grande, trasformava il grano in farina e produceva anche il pane da portare allo Spedale degli Innocenti a Firenze. Tanto era grande».

Ma non di solo pane...

«Infatti, studieremo qualche scritto di Leonardo che sicuramente si sarà interessato anche di cucina. E vedremo di realizzare dei piatti leonardiani».

Cristiano Mazzanti, scrittore e saggista, conferma e aggiunge: «Credo che questa sia una bella cosa non solo per il posto in sé ma per tutta Montelupo, degna di essere ricordata».