"Medici di famiglia davanti al pc Troppo tempo a sbrigare pratiche"

Il presidente dell’Ordine di Firenze, Pietro Dattolo: "Mancano oltre 250 professionisti nella regione". Nell’Asl Toscana centro le cose non vanno meglio: ne servono più di cento. "Stipendi non adeguati"

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EMPOLESE VALDELA

Il presidente dell’Ordine dei medici di Firenze, Pietro Dattolo, guarda i numeri e allarga le braccia. "Mancano oltre 250 professionisti tra medici e pediatri di famiglia in tutta la Regione, più di un centinaio solo nella Asl Toscana centro – dice – I giovani laureati fuggono dalla medicina generale e da quella d’urgenza perché sono diventate poco appetibili sia dal punto di vista economico che di gratificazione personale. La maggior parte di loro – spiega Dattolo - lamenta il fatto di dover passare l’80 per cento del tempo a sbrigare pratiche burocratiche invece di dedicarsi a visite e assistenza. Rispetto alla mole di lavoro lo stipendio non è adeguato. Basti pensare che in Italia un medico ospedaliero neo assunto, che fa turni al pronto soccorso spesso saltando anche i riposi, prende circa 2.500 euro, mentre in Germania quasi il doppio".

Sono sempre di più i giovani camici bianchi che preferiscono lavorare nel sistema sanitario privato invece che in quello pubblico o che approfittano di bandi ben retribuiti, come quello lanciato dall’azienda ospedaliera universitaria di Ferrara. "La richiesta è di lavoro autonomo in medicina d’urgenza per la durata di un anno dove un medico non specializzato viene pagato oltre 800 euro per ogni turno di dodici ore, arrivando a superare i mille euro se specializzato. Lavorando quattro giorni al mese un giovane riesce a guadagnare più di quanto prenderebbe in un mese da medico interno". Per Dattolo andrebbe rivisto anche il percorso di specializzazione dove, per fare un esempio, la borsa di studio per la formazione in medicina generale è di 800 euro mentre quella per la formazione in cardiologia è di 1700. Infine, è importante che i medici di base lavorino in team. "Il modello da perseguire è quello delle case di comunità", conclude il presidente.