Lezioni contro la violenza. Adesso la guerra si combatte in classe

Via ai corsi nelle scuole per combattere la piaga

Violenza sulle donne

Violenza sulle donne

Empoli, 9 gennaio 2019 - Il no alla violenza contro le donne è una ‘materia’ da studiare. Un valore da fare proprio fin dall’età scolastica. Lo sanno bene i membri del Comitato Pubbliche Assistenze toscane, impegnati in un progetto che vede interlocutori diretti proprio studentesse e studenti. La prima tappa, a inizio settimana, si è tenuta a Piombino in collaborazione con la Pubblica Assistenza della città portuale, le altre proseguiranno fino a marzo. Un ruolo di primo piano nel percorso spetta al Centro aiuto donna Lilith di Empoli, team di ‘specialisti’ impegnati dai primi anni Duemila grazie a una rete assistenziale che si avvale di volontari e professionalità. Si tratta di una ‘costola’ delle Pubbliche Assistenze Riunite di Empoli le quali hanno dato vita dal 2002 al centro di specializzazione che fornisce alle donne che subiscono violenza all’interno delle mura domestiche un supporto psicologico, assistenza legale e accoglienza quando l’incolumità della donna è fortemente a rischio. Tant’è che Lilith è inserita nella Rete nazionale antiviolenza e nella mappatura nazionale del numero di pubblica utilità 1522. 

«Quella della violenza di genere – sottolinea il responsabile del sociale di Anpas Toscana, Andrea Nuti – è una piaga sociale che anche nella nostra regione ha raggiunto dimensioni preoccupanti. Come Anpas Toscana, abbiamo provato a dare il nostro contributo per arginarla. L’ultimo rapporto dell’Osservatorio regionale sulla violenza di genere ci indica come in Toscana venga uccisa una donna ogni quaranta giorni, ma accanto a questo, occorre tenere in considerazione anche i tanti episodi di abuso e violenza che avvengono nella quotidianità».

Da qui, «abbiamo ritenuto fosse una priorità per tutte le agenzie educative, in primis la scuola, un impegno verso la prevenzione del fenomeno». Del resto, Anpas «sta investendo risorse nel contrasto a tale fenomeno con un progetto che coinvolga quante più possibili delle nostre 162 associazioni, ma anche aperto alla ricerca e alla costruzione di sinergie con esterni». L’intervento nelle scuole punta ad avere respiro regionale.  S. P.