Un argine alle maxi-Rsa, le residenze per anziani, a vantaggio di posti più distribuiti nel territorio mantenendo alta la qualità: è la proposta di legge del consigliere regionale Enrico Sostegni, ex sindaco di Capraia e Limite, attualmente in discussione nella Terza Commissione del Consiglio regionale.
Quando e come è nata l’idea di questa legge?
"Quando abbiamo visto una serie di investimenti fatti in ordine sparso, scissi da qualsiasi programmazione. E soprattutto slegati dalle reali necessità, come quella degli alloggi protetti per le persone che sono sole e potrebbero avere un effettivo beneficio dal vivere in un co-housing".
Quindi due motivazioni...
"Sì, legate alla scarsa differenziazione. Abbiamo bisogno di diversificare e rimandare il momento di accompagnamento a quando una persona davvero non è più autosufficiente. Per ciò abbiamo impostato questo disegno di legge".
In cosa si differenzia dalla normativa attuale?
"Fa due cose. Introduce un ’parere vincolante’ da parte della Regione per la nascita di nuove strutture e quindi quando si autorizza, la Regione deve avere già detto sì. Ovviamente perché questa avvenga è necessario che la Regione stessa abbia fatto una programmazione dei servizi per la non autosufficienza".
E l’altro aspetto?
"Provare a contrastare una forma di elusione che si sta verificando rispetto alla norma che pone un tetto al numero di posti letto che ogni Rsa può avere".
Cioè?
"La legge regionale dice che ogni Rsa non può avere più di due moduli da 40 posti letto, cioè massimo 80 posti. Si mira a non creare dei casermoni con tanti ospiti, dove le condizioni non sono a misura di chi ci deve vivere".
Invece cosa sta succedendo?
"Sta succedendo che si costruisce una Rsa e poi se ne mette un’altra accanto. Formalmente si autorizzano due Rsa diverse, ma in realtà si tratta di un’unica grande struttura che può arrivare a 160 posti letto. E in teoria, avendo lo spazio e i fondi, se ne possono aggiungere anche altre."
Quindi la norma cosa diventerà?
"Abbiamo inserito una norma transitoria nella legge che deve essere approvata, che prevede che non si possa costruire una Rsa a meno di un chilometro di distanza da un’altra Rsa".
La norma transitoria quando cadrà?
"Quando la Giunta avrà disciplinato le modalità per il ’parere vincolante’ che, ovviamente, escluderà la concessione a strutture ravvicinate".
I tempi?
"Entro l’anno. Entro ottobre dovrebbe essere approvata in commissione e poi in consiglio entro l’anno".
Dunque, non una ‘guerra’ ai posti in Rsa, bensì più posti aderenti alle varie realtà territoriali. Nell’Empolese Valdelsa, oggi le Rsa sono circa una ventina, con molti posti occupati e nuove strutture in costruzione.
A.C.