REDAZIONE EMPOLI

Le pelli e il cuoio soffrono ancora: "Ma l’export è un traino importante"

Il distretto della concia e calzature di Santa Croce ha realizzato 386 milioni di euro di esportazioni, pur in presenza di un rallentamento della domanda internazionale. La competitività delle imprese toscane è apprezzata all'estero, ma occorre intervenire su altre componenti per garantire la loro competitività.

Le pelli e il cuoio soffrono ancora: "Ma l’export è un traino importante"

Le specializzazioni distrettuali e i poli tecnologici toscani hanno mostrato una buona capacità di risposta e un’elevata competitività nei mercati internazionali, pur in presenza di un rallentamento della domanda internazionale a partire dal secondo trimestre. Ne sa qualcosa il distretto della

concia e calzature di Santa Croce che ha realizzato 386 milioni di euro di esportazioni, 30 milioni in meno

rispetto al primo semestre 2022 (-7,2%), frutto di un buon andamento delle vendite verso la Francia (+24,7%), che non ha però compensato le minori vendite verso Spagna (-13%), Stati Uniti (-22%) e Repubblica di Corea (-60%).

L’export, che è il riferimento più importante dell’economia del distretto della pelle e del cuoio vocati alla moda, presenta dunque criticità a causa del momento congiunturale in atto. Da segnalare comunque – rileva il monitor dei distretti di Intesa San Paolo – l’attrattività del distretto che proprio nel mese di maggio ha visto ufficializzare l’acquisizione da parte di Lvmh della maggioranza della conceria Nuti Ivo, uno dei principali operatori del distretto pisano. "L’export è, indubbiamente, un importante traino per il nostro sistema economico – commenta Maurizio Bigazzi, presidente Confindustria Toscana -; ma già dai dati del secondo trimestre, seppure complessivamente

positivi, si leggono i primi importanti segnali di rallentamento in alcuni settori strategici: è il caso della moda. Siamo di fronte a un quadro congiunturale denso di incognite, che vede sia un calo della domanda interna che della domanda estera; e le aspettative non sono incoraggianti. Ed è in questo scenario che, come sistema confindustriale toscano, stiamo rafforzando le nostre iniziative di sostegno delle imprese verso percorsi di crescita internazionale e di innovazione digitale e sostenibile".

L’export si conferma un driver importante per la Toscana, a testimonianza di quanto sia apprezzata all’estero la

qualità delle produzioni e la capacità delle imprese toscane di posizionarsi sui mercati. Oggi tuttavia occorre

intervenire anche su altre componenti per garantire la competitività delle imprese", commenta Tito Nocentini,

direttore regionale Toscana e Umbria Intesa Sanpaolo.

C. B.