La fuga è finita: "Il killer di Klodiana si è ammazzato". Trovato il corpo

L’ex marito si è sparato un colpo alla testa in un bosco a San Casciano. Un passante ha notato un’auto sospetta e ha lanciato l’allarme.

La fuga è finita: "Il killer di Klodiana si è ammazzato". Trovato il corpo

La fuga è finita: "Il killer di Klodiana si è ammazzato". Trovato il corpo

di Irene Puccioni

E’ stato ritrovato morto ad una trentina di chilometri dal luogo dove è stato visto fuggire via su una Golf grigia dopo aver ucciso a colpi di pistola l’ex moglie Klodiana Vefa, 36 anni, al culmine di una lite. Da via Galvani, a Castelfiorentino, il corpo senza vita del killer, Alfred Vefa, 44 anni, è stato rinvenuto in via Certaldese, nel comune di San Casciano Val di Pesa ieri mattina intorno alle 6. Si è ucciso probabilmente con la stessa pistola con la quale aveva freddato l’ex coniuge e madre dei suoi figli, un maschio di 17 anni e una femminina di 14. Era ricercato da giovedì sera per tutta la Toscana. L’ultima traccia della scheda del suo telefono risale alle 19.05, quaranta minuti prima dell’istante in cui ha premuto il grilletto, il portafogli lo aveva lasciato a casa.

E’ stato un passante a notare un’auto parcheggiata in maniera anomala lungo la strada, in una zona piuttosto isolata. Ricollegando il tipo di vettura alla descrizione diramata dalle forze dell’ordine ha subito chiamato i carabinieri. Sul posto si sono portati i militari che hanno operato con tutta l’attenzione del caso dal momento che l’uomo che stavano cercando avrebbe potuto essere vivo, ma soprattutto ancora armato. Da un’ispezione esterna non si riusciva a capire se dentro l’auto ci fosse qualcuno: i vetri erano appannati e l’auto chiusa. Così è stato rotto un vetro. Poi, chiarito che all’interno non c’era nessuno, sono state fatte ricerche circolari nella campagna vicina.

Il corpo di Alfred Vefa è stato trovato accasciato a terra ad una cinquantina di metri dall’auto, in un boschetto. Si era sparato alla testa. Il bossolo del proiettile è stato ritrovato sul posto dagli artificieri dei carabinieri. L’arma con cui ha ucciso l’ex moglie, sparandole alla testa e alla gola, e poi si è tolto la vita, era detenuta illegalmente dal 44enne albanese. A quanto appreso si tratta di una vecchia Beretta 7,65: tre colpi li ha esplosi a Castelfiorentino e uno nelle campagne di San Casciano. "Saranno gli esami balistici a stabilire se si tratti della stessa arma, ma è altamente probabile che abbia usato questa stessa pistola", ha spiegato sul posto il tenente colonnello Andrea Pezzillo, comandante del reparto operativo del comando provinciale dell’Arma dei carabinieri di Firenze.

È plausibile che la fuga di Vefa sia stata attraverso la viabilità secondaria fino al posto in cui ha deciso di suicidarsi. La sua auto, infatti, non è stata vista né intercettata in nessuna delle principali arterie su cui avrebbe potuto allontanarsi. Quale sia il percorso che l’uomo ha compiuto per arrivare in via Certaldelse, in località Ponte Rotto, è in fase di ricostruzione. Così come dovrà essere chiarito, attraverso gli esami autoptici, da quanto tempo il corpo privo di vita dell’uomo era lì.

Con il ritrovamento del cadavere del killer il caso, dal punto di vista delle ricerche, è chiuso. Le indagini sull’omicidio di Klodiana Vefa da parte dell’ex marito proseguiranno per verificare se ci sono state violenze e abusi pregressi. Al momento non risultano violenze, né denunce da parte della donna contro l’uomo. Anche dai racconti raccolti finora nel contesto familiare, non risultano episodi di maltrattamenti. Confermato, invece, lo stato di ‘separati in casa’ e anche le tensioni nella coppia.