Keu, iniziata la messa in sicurezza dei siti

Ieri mattina, come anticipato dall’assessore regionale Monni, ha preso avvio l’attività che riguarda la ditta del principale indagato

Come annunciato la scorsa settimana dall’assessore regionale all’ambiente Monia Monni hanno preso avvio le operazioni di messa in sicurezza di siti contenenti terre caratterizzate dalla presenza di Keu. Le operazioni preliminari sono iniziate ieri aa Pontedera, nello stabilimento della ditta Lerose. Attività, questa, effettuata di concerto con l’autorità giudiziaria. Mentre sul sito di Bucine, sempre di Lerose, è in fase di esecusione lo screening sulle le priorità.

La Regione, infatti, ha sottolinato – per voce del presidente Giani e dell’assessore Monni – l’intenzione di effettuare monitoraggi costanti e rapidità nei tempi di esecuzione con un piano che dovrebbe consludersi entro il 2025, e che sta muovendo i primi passi decisivi: in alcuni casi saranno bonifiche, in altri pulizie dei rifiuti, in altri casi ancora messe in sicurezza permanenti. La prima attività di rimozione del Keu è partita appunto a Pontedera, uno dei 13 punti in cui in Toscana si trovano sepolti i fanghi ritenuti tossici. L’imprenditore Francesco Lerose è, peraltro, considerato dagli inquirenti l’indagato chiave dell’inchiesta denominata “Keu” secondo la quale “terre contaminate” sarebbero finite a tonnellate in mezza Toscana. Il keu in uscita dell’impianto Aquarno di Santa Croce veniva conferito dal 2012 alla ditta Lerose che, nella prospettazione accusatoria, lo riciclava in modo non conforme in riempimenti e sottofondi stradali perché avrebbe potuto rilasciare nel suolo e nelle acque solfati, cloruro e cromo. Invece è finito a tonnellate in provincia e in mezza Toscana, anche nel quinto lotto della 429 nell’empolese.

Era l’aprile del 2021 quando fu scoperchiato l’enorme vaso di Pandora chiamato Keu, l’inchiesta della magistratura che punta a far luce sulle infiltrazioni della ’ndrangheta in Toscana, sugli appetiti illeciti negli appalti, ma anche e soprattutto sullo sversamento di sostanze ritenute tossiche in 13 zone della regione, tra cui alcune in provincia di Pisa, o il rilevato stradale con cui è stata costruita una parte della nuova statale 429 a Empoli. E’ l’inchiesta che travolse il distretto conciario di Santa Croce con arresti e seuqestri – dove veniva prodotto il Keu – e che sconvolse la politica toscana.

Carlo Baroni