BRUNO BERTI
Cronaca

"Un' empolese ai vertici del Pd, che gioia". Nuova avventura per Irene Tinagli

La famiglia: "Tutti contenti. Ma qualcosa ci aspettavamo, Letta l’aveva chiamata domenica"

Irene Tinagli è stata nominata da Enrico Letta vicesegretaria del Pd

Empoli (Firenze), 18 marzo 2021 - Un’empolese, Irene Tinagli, alla vicesegreteria del Pd, in qualità di vicario di Letta, quindi qualcosa di più del suo ‘collega’ Giuseppe Provenzano. L’europarlamentare, presidente della Commissione per i problemi economici e monetari, l’incarico che fu di Gualtieri viene da una famiglia in cui la politica si respirava a pieni polmoni. Suo padre, Bruno, storico tabaccaio dell’Angolo del fumatore in pieno centro, è stato un militante del Pci, mentre sua zia era figlia dell’onorevole Cesarino Niccolai, uno degli empolesi che hanno calcato, nel suo caso per due legislature (dopo aver diretto sapientemente le sorti del Pci empolese negli anni ’60), l’aula di Montecitorio e il Transatlantico, o corridoio dei passi perduti, dove si facevano e disfacevano governi e scelte politiche durante la Prima Repubblica e oltre. In famiglia la notizia "ha suscitato gioia e soddisfazione", come dice lo zio Franco, che aggiunge un particolare: "Letta aveva contattato Irene facendole la proposta domenica".

E anche nella classe del liceo Pontormo, lo scientifico, che frequentò, la politica non era sconosciuta, se non altro in nuce. In classe con lei c’era Dario Parrini, oggi senatore della zona, che già a quei tempi diceva di voler fare politica ‘da grande’, aspirazione mantenuta e realizzata, così come per la compagna di classe. "Era, ed è, una mia amica con cui condivido il modo di fare politica", dice Parrini.

Laureata a pieni voti alla Bocconi di Milano, Tinagli è poi volata negli States per laurea magistrale e dottorato in politiche pubbliche e amministrazione presso l’Università Carnegie Mellon di Pittsburgh, dove si specializzò in sviluppo economico e innovazione, e dove iniziò i suoi studi su creatività ed economia urbana con il professor Richard Florida. Dopo aver conseguito il dottorato, è stata consulente del Dipartimento per gli affari economici e sociali dell’Onu sui temi delle Società del sapere e nel 2008 (l’anno della crisi per definizione) pubblicò con Einaudi "Talento da svendere" sulla mancanza di talenti nel Nostro Paese, anche perché, sosteneva, manca un sistema che investa proprio per ottenerli, al di là delle ricorrenti teorizzazioni sulla ricerca e sui giovani. Il successo del libro contribuì la proposta che le arrivò (comunque Tinagli aveva partecipato alla costituzione del partito) da Veltroni, allora segretario del Pd, di far parte della direzione nazionale tra le personalità del mondo della cultura, dell’associazionismo, del lavoro e dell’impresa.

Non durò molto, però. Qualche mese dopo lasciò la direzione perché si riuniva decisamente con poca frequenza. Poco dopo si unì a Cordero di Montezemolo nell’avventura di Italia Futura, per avvicinarsi successivamente a Monti ed essere eletta, nel 2013, alla Camera nella circoscrizione Emilia Romagna (era capolista) nelle fila di Scelta civica. Nelle convulsioni che hanno portato alla scomparsa del partito, Tinagli si era anche candidata alla segreteria, salvo poi ritirarsi. Con altri parlamentari, nel 2015, lasciò la formazione fondata da Monti e tornò nel Pd. Alle elezioni del 2018 non si è ricandidata, mentre è tornata, come abbiamo visto, sulle scene parlamentari nel 2019, ma stavolta a livello europeo. Adesso per lei si aprono le stanze al piano nobile, diciamo così, del Nazareno, la sede nazionale del Pd, dove dovrà impegnarsi non poco per tenere alta la bandiera delle donne. Questo , se vogliamo, al di là del valore oggettivo della parlamentare, il senso dell’incarico di vicario, che la colloca su un gradino più alto di Giuseppe Provenzano, ex ministro del Sud e della Coesione territoriale. Dopo le furiose polemiche seguite alla formazione del governo, in cui per il Pd non ci sono ministre, c’è da sudare sul fronte della politica in rosa, visto che il Pd ha sempre fatto un vanto della sua attenzione verso le donne. E poi c’è un duro lavoro da fare per il futuro del Pd.