REDAZIONE EMPOLI

Il Settimino Tiarè. C’è Beethoven per "Classica"

La famosissima composizione per archi e fiati protagonista della rassegna a Gambassi Terme.

Il Settimino Tiarè. C’è Beethoven per "Classica"

Ludwig van Beethoven e il suo Settimino Tiarè per archi e fiati saranno protagonisti domenica alle 18 presso la Pieve Santa Maria a Chianni di Gambassi Terme, in occasione del secondo appuntamento della rassegna concertistica "Classica", promossa dall’Orchestra della Toscana (tre serate a Gambassi in questo mese ed altrettante a luglio a Montaione). Ad eseguire la composizione del genio musicale tedesco saranno Fiammetta Casalini al violino, Stefano Zanobini alla viola, Klara Wincor al violoncello, Marco Tagliati al contrabbasso, Emilio Checchini al clarinetto, Umberto Codecà al fagotto e Andrea Mancini al corno. Il titolo del concerto è "M’ama non m’ama, il mio (odiatissimo) preferito" a testimonianza, secondo quanto riportano corrispondenze e documenti dell’epoca, di quanto in età matura Beethoven sembra mostrasse un insofferente distacco nei confronti del Settimino in mi bemolle maggiore, nonostante il successo che riscuoteva universalmente. L’opera venne composta dall’autore tra il 1799 ed il 1800, e pubblicata nel 1802 con una dedica all’imperatrice Maria Teresa d’Austria. Fu eseguita in forma privata a Palazzo Schwarzenberg in un concerto del 2 aprile 1800, con un clamoroso successo. Successo che si mantenne sempre tale e che collocò il lavoro fra le più amate opere di Beethoven. L’atmosfera del Settimino è quella già mozartiana e tutta settecentesca che risponde in pieno a tutti i criteri della musica di "intrattenimento", codificata nel corso di un mezzo secolo. Lo stile "retrò" della partitura è peraltro del tutto volontario, finalizzato a conquistare quel successo di pubblico di cui l’ingrato compositore, immemore dei non disprezzabili guadagni dovuti al brano, si lamentava. Non stupisce insomma che l’autore di partiture rivoluzionarie che avevano aperto nuove prospettive alla creazione musicale e che pure venivano accolte con sgomento e scetticismo dai contemporanei, manifestasse insofferenza verso la diffusione di un’opera così indissolubilmente legata al passato. Ingresso gratuito fino ad esaurimento posti.