REDAZIONE EMPOLI

Il mega yacht disegnato da Armani Opera dei maestri d’ascia limitesi

L’imbarcazione sarà realizzata da un gruppo di marchi di rilievo della nautica tra cui la famiglia Picchiotti

Il mega yacht disegnato da Armani Opera dei maestri d’ascia limitesi

di Bruno Berti

CAPRAIA E LIMITE

Il re della moda italiana, Giorgio Armani, sta lavorando su una nuova avventura, ovviamente di alto livello, la realizzazione di un mega yacht che lo connette a un pezzo molto importante della tradizione locale, quella dei maestri d’ascia che in anni lontani prosperavano sulle rive dell’Arno, a Limite, impegnati nella realizzazione di barche. Imbarcazioni che avevano in sé il senso di una sfida al grande fiume, che si addomesticava, e di una scommessa sul proprio futuro, quello che i vari tipi di ‘prodotti’ costruiti, con la loro capacità di creare occasioni di reddito (sia per i costruttori che per gli acquirenti), rendevano meno oscuro. Il tutto sulla base di un corso d’acqua navigabile, che quindi dava il là a tutta una serie di attività economiche. Poi, come da queste parti tutti sanno, l’Arno cessò di essere una via d’acqua per rimanere il fiume di casa, che poteva però diventare terribile in occasione delle piene.

Armani ha concretizzato la sua nuova iniziativa disegnando uno yacht, in linea con le suggestioni di oggi: un’imbarcazione che misura 72 metri di lunghezza, larga 13, con 5 ponti e, tanto per adeguarsi ai livelli dei confratelli, anche una piattaforma da cui far atterrare e innalzarsi in volo elicotteri. L’interno, ovviamente, è disegnato dal grande stilista e quindi a livelli di qualità molto elevati. L’Admiral Megayacht GA 72, così si chiama il modello dal nome del cantiere di Carrara dell’impresa The Italian Sea Group, in cui è stato realizzato, sarà pronto per il suo ancora anonimo proprietario nel 2024. Ed è proprio se si va a guardare meglio come sia costituito il gruppo che ha dato vita alle affascinanti idee di Armani che si capisce il legame con la terra, o forse meglio, con l’acqua di Limite. Dell’impresa che fa capo a Giovanni Costantino fanno parte marchi di rilievo della nautica tricolore come Perini navi, Tecnomar e Picchiotti. Ed è quest’ultimo nome quello che da queste parti salta agli occhi. E’ con la famiglia Picchiotti che la cantieristica limitese ha vissuto, infatti, i suoi anni migliori, con sviluppi che poi sarebbero arrivati altrove, come vedremo. Nell’800 Limite sull’Arno, allora non Capraia e Limite, era famosa per la sua attività cantieristica, retaggio dei tempi in cui lungo l’Arno passavano certo uomini, ma soprattutto merci da e per Firenze, la sede del potere, o Pisa, il suo sbocco nel Mar Tirreno. Man mano che le cose cambiavano e che l’Arno diventava sempre meno navigabile, le scelte degli imprenditori locali del settore navale guardavano sempre più a imbarcazioni grandi, quelle che il mercato richiedeva. Intanto, la famiglia Picchiotti si divideva: una parte realizzò il cantiere Picchiotti a Viareggio, mentre l’altro ‘pezzo’ restava a Limite con il cantiere Arno. E dalle loro idee, attuate dalle esperte maestranze, si concretizzarono barche dei diversi tipi necessari per le attività fluviali e non (ci furono anche forniture di mezzi veloci da guerra per la Regia Marina), fino ad arrivare, in tempi più vicini a noi, agli yacht.

Finché l’Arno e successivamente le strade, grazie all’uso dei trasporti eccezionali, furono utilizzabili tutto bene, ma col passare degli anni le barche diventavano sempre più grandi e allora, con il magone nel cuore, anche il cantiere Arno, di fronte all’impossibilità di far arrivare i suoi prodotti al mare, alla fine degli anni ’90 si trasferì da Limite per approdare a Pisa. Se questa storia non è conosciuta da Re Giorgio, forse sarà sufficiente ricordargli che il cantiere Arno di Limite della famiglia Picchiotti si trovava neppure un chilometro dall’ultima sede di un altro grande marchio della moda, Allegri, la cui sede di Sovigliana, a Vinci, certamente conosceva, perché i signori dell’impermeabile producevano capi per conto del grande stilista piacentino.