REDAZIONE EMPOLI

Il magico potere dell’aceto in cucina e nella vita

Nato nel profondo sud ho condiviso la mia infanzia con tanti contadini sempre apprezzando la loro fatica e sobrietà. Mi affascinavano soprattutto le loro terapie naturali, in particolare la cura delle ferite da taglio molto frequenti nel periodo delle vendemmie quando, con le forbici da uva,ci si procuravano pesanti ferite: si spremeva sulla ferita il succo d’uva ricco in acido acetico ottimo coagulante. Questa terapia è antica quanto l’uomo. Per i soldati romani era obbligo portare con sé una fiasca di Posca, bevanda fatta con acqua e aceto; serviva a dissetarli ma anche a disinfettare eventuali ferite. Ora l’aceto è relegato a semplice condimento ma in fitoterapia ha ancora un posto d’onore. Nelle faringiti è utile fare delle colluzioni con una tazza di acqua calda e poche gocce di aceto;il suo potere battericida è enorme e soprattutto è un modo per non assumere farmaci. Lo stesso si può fare in caso di piccole ferite domestiche. Se poi nella nostra insalata versiamo generose quantità di olio e aceto, l’attività antimicrobica di questi alimenti sarà immensa,sia che si tratti di aceto bianco, rosso o aceto di mele. Bisogna sfatare il mito dell’aceto come dimagrante.Il tutto nasce dal romanzo di Flaubert Madame Bovary ove la povera Emma pur di apparire più bella al suo amante inizia a bere aceto per perdere chili; il risultato è la comparsa di tosse e fastidi allo stomaco. Per dimagrire mangiate meno e fate più movimento.