
La provinciale dai due nomi nel centro di Galleno
Fucecchio, 13 novembre 2020 - «Non solo dall’altra parte della strada è Firenze mentre qui invece è Pisa, ma addirittura la strada si chiama in maniera differente". Roba da perderci la testa: se a Galleno, paese sulle colline delle Cerbaie, non ci sei nato, fai davvero fatica a raccapezzarti. Ti serve quantomeno una guida di zona perché marciapiede che vai, comune che trovi. E se la storia è complicata già quando la quotidianità è ordinaria, basti pensare al signor Buoncristiani che ai tempi della trasmissione Diogene su Rai2 portò il caso davanti alle telecamere della tv di stato. il nodo si fa assai più stretto quando a dettar legge ci pensa il Covid con le prescrizioni che ne derivano.
Una fra tante: non sono permessi spostamenti fra regioni e comuni salvo per motivi di comprovata esigenza lavorativa, di salute, di studio, di didattica in presenza o di rientro alla propria abitazione di residenza. E meno male che il buon senso vale più dei confini, come messo in chiaro per buona pace dei cittadini dal sindaco Alessio Spinelli, perché se no la vita dei residenti di Galleno sarebbe un puzzle davvero difficile da comporre. Un esempio? Se vivi in via Baldacci, a pochi passi dalla strada principale della frazione, e vuoi andare a prendere un caffé ti fai qualcosa come tre comuni: la via in questione si trova nel territorio di Santa Croce sull’Arno, mentre il bar pasticceria Scalo 45 o il Circolo sportivo sono nel Fucecchiese. Ma non finisce qui, citando l’indimenticato Corrado, padrone di casa di tante prime serate in televisione. Prima di entrare in Fucecchio, c’è il passaggio obbligato dalla fetta di strada di competenza di Castelfranco di Sotto.
Un tour che vale poche decine di passi ma che rischia di costare caro in tempi di direttive anti-Covid: l’errore è sempre dietro l’angolo. Basta anche andare a messa: se vivi in via Romana Lucchese, lato fucecchiese della provinciale, va tutto bene dati che che anche la chiesa insiste lì. Se di casa stai sull’altro marciapiede, sullo stradario via Provinciale Valdinievole, sono guai. Sei nel Pisano.
E secondo la geografia e la bizzarra divisione dei chilometri e dei terreni, Galleno fucecchiese ha la scuola e la farmacia, mentre a quello dall’accento pisano toccano per esempio il bancomat, l’unico del paese, il ristorante La gola di bacco o ancora il negozio di calzature. Quindi se devi fare il bancomat e andare in farmacia ecco che hai già messo piede in due comuni. Orientarsi è più faticoso che tenere a mente la lista di commissioni quotidiane da svolgere, sempre rigorosamente con la giustificazione in tasca, perché, parliamoci chiaro, se passa una pattuglia delle forze dell’ordine la possibilità di trovarsi nel comune giusto al momento giusto è pari a fare un terno al lotto.
«La situazione è questa – commenta Marco, cacciavite in mano e mascherina di rigore a coprire naso e boccaanche al lavoro – Il disagio per i cittadini c’è: in teoria, chi sta su un lato della strada non può andare a comprare il pane di fronte casa". Per fortuna, le istituzioni, vedi in primis il ministro degli Interni, Lamorgese, ha specificato che "rimangono consentiti gli spostamenti per l’approvvigionamento di generi alimentari nel caso in cui il punto vendita più vicino o accessibile alla propria abitazione sia ubicato nel territorio di un altro comune".
Diversa è la questione brioche e cappuccino? Un punto da chiarire che interessa i baristi come il titolare del bar pasticceria Scalo 45, Angelo Kazimi. "La gente che sta sull’altro lato della strada – racconta – a ora è disorientata: la colazione da asporto per adesso frena. La difficoltà si tocca con mano". Ma il giovane imprenditore non molla, anzi rilancia. "Raddoppieremo in via Valdinievole, nel comune di Castelfrancodi sotto – racconta, indicando una vetrina di fronte al suo attuale locale – E’ esattamente dall’altra parte della strada eppure in un altro comune e in un’altra provincia. Viviamo con l’autocertificazione, sempre in tasca".
Spostandosi in località Gelsa, ultima propaggine di Galleno guardando alla Lucchesia, c’è invece chi ha il locale a metà: bancone a Fucecchio, parcheggio targato Lucca. E’ il bar Gelsa, un locale dove puoi fare la spesa, pagare le bollette, acquistare tabacchi e anche prenderti un buon caffè. Un market punto di riflerimento per passanti e residenti. "La gente viene con la sua giustificazione in tasca, i moduli li mettiamo a disposizioni anche noi – racconta Fiorella Laurino, con la sorella Fiorenza e il fratello Ulisse, alla guida dell’attività –. Le persone sono attente, escono meno che possono, fanno scorta. C’è rispetto delle regole". E dei comuni.