Incubo Fi Pi Li, il sindaco Masetti: "Va ripensato il trasporto pubblico"

Strade interne nel caos, guidare a Montelupo è diventato un calvario. Ripercussioni per famiglie e attività. Il primo cittadino si fa sentire: "Capisco la rabbia dei cittadini, sono in contatto costante con la Regione"

L'incubo in Fi Pi Li (Foto Germogli)

L'incubo in Fi Pi Li (Foto Germogli)

Montelupo Fiorentino, 15 giugno 2022 - «Quante chiamate ho ricevuto? Lasciamo perdere. Noi sindaci siamo dei parafulmini, è giusto così. I cittadini sono allo stremo, capisco la loro rabbia". Il telefono del sindaco non smette di squillare. Montelupo è sull’orlo di una crisi di nervi per colpa del maxi cantiere in FiPiLi e Paolo Masetti, dopo l’ennesima giornata di caos, inizia a perdere la pazienza e si fa sentire. "Il cantiere in superstrada è un grande problema per la nostra città – si sfoga il primo cittadino –. Quei lavori impattano fortemente sulle attività produttive e a tutto tondo sulla vita dell’intera comunità, Montelupo è la città che sta soffrendo di più". Il guasto al mezzo che ieri mattina stava lavorando sul cantiere in FiPiLi ha scatenato un inferno sulle strade di Montelupo. "La Statale 67 è l’unica valvola di sfogo al traffico, ma si tratta di una strada cittadina a tutti gli effetti e non può reggere un traffico così importante – commenta il primo cittadino –. Al problema fisiologico del cantiere si è aggiunto un guasto tecnico che proprio non ci voleva".

La pazienza dei residenti è al limite e Masetti è intenzionato a incalzare la Regione. "Il confronto è costante, c’è un rapporto costruttivo per cercare di risolvere il problema. Credo che si debba intervenire soprattutto sull’aspetto comunicativo. Le comunicazioni sono state rilasciate in maniera tardiva, a spese dei cittadini". E proprio in tema di problemi nella comunicazione, Masetti ci tiene a puntualizzare che "i lavori sono importanti per la sicurezza della superstrada, forse il messaggio non è passato".

"C’è poi un altro aspetto positivo – continua il sindaco –: i lavori finiranno a dicembre e non a marzo 2023, come previsto. Dunque in anticipo rispetto al cronoprogramma, non era scontato". Nel frattempo, però, per Masetti bisogna intavolare una riflessione più ampia "che vada oltre il problema contingente". Come? "Ripensando il trasporto pubblico, in maniera importante e definitiva". A partire dai costi. "Oggi per una famiglia è più conveniente prendere l’auto del treno – spiega Masetti –. Il mezzo ferroviario deve essere più attrattivo, anche dal punto di vista economico. E va incentivato, in tutti i modi possibili. Solo così secondo me si può iniziare ad alleggerire un’arteria che ogni giorno viene messa a dura prova".