
Effetto urbanizzazione. Le città crescono. Il suolo è divorato. La mappa del territorio
EMPOLESE VALDELSA
Nuovi edifici e fabbricati, infrastrutture (strade, tratte ferroviarie), ma anche discariche, serre e molte altre realizzazioni permanenti hanno contribuito negli anni al consumo di suolo in ogni comune. Dove più dove meno, in tutti è stato ’rosicato’ terreno in base alle necessità. Ci sono aree dove gli aumenti sono stati più significati, altre dove poco è stato alterato in fatto di ettari sottratti. Gli ultimi dati forniti dal Sistema nazionale per la protezione ambientale (Snpa), che ha pubblicato il rapporto “Il consumo di suolo in Italia 2023”, forniscono un quadro puntuale e aggiornato dei processi di trasformazione della copertura del suolo e permette di valutare il degrado del territorio e l’impatto del consumo di suolo su paesaggio e servizi ecosistemici.
I numeri prendono in esame il periodo che va dal 2006 al 2022. Declinandoli sul territorio emerge che a Empoli si è passati da una percentuale di suolo consumata del 17,8 per cento nel 2006 al 18,2 nel 2022, con un incremento di quasi 26,4 ettari, da 1.110 a 1.135. Sembrano pochi, ma non lo sono. È il territorio che è cresciuto di più all’interno del circondario, ma è anche il più urbanizzato e quindi il dato non sorprende più di tanto. Al secondo posto in termini percentuali troviamo il comune di Montelupo Fiorentino, che negli anni dal 2006 ad oggi ha accolto molte persone ‘in fuga’ dal capoluogo toscano. Il consumo di suolo è passato dal 16,1 per cento al 16,7, per un totale di circa 410 ettari. Se guardiamo le singole superfici, è chiaro che i territori più grandi e urbanizzati sono anche quelli che consumano più suolo. Fucecchio, ad esempio, è passato da 744 a 753 ettari, mangiandosi dieci ettari in sedici anni; mentre Castelfiorentino ha visto un incremento di quindici ettari consumati, passando da 577 a 592 ettari.
Non se la passano meglio, in proporzione, nemmeno i piccoli territori: Gambassi Terme, ad esempio, è passato da un 3,6 per cento di suolo consumato al 3,7, con un aumento di cinque ettari di suolo in meno. Stessa cosa ha fatto Montaione, dove gli ettari sottratti sono nove. I comuni che negli anni hanno fatto meglio risultano Capraia e Limite e Montespertoli. A Vinci, invece, si è passati da 511,6 ettari consumati nel 2006 ai 515 nel 2022 con un incremento complessivo di quattri ettari.
In totale, dunque, in tutti gli undici comuni, gli ettari di suolo consumato sono circa 5.828, per una percentuale media del 9 per cento. Ma se è vero che tutti i Comuni sono cresciuti dal 2006 ad oggi, la buona notizia è che nel confronto tra il 2021 e il 2022 quasi tutti si sono fermati. Non è però il caso di Empoli, che anzi è cresciuto ancora. Il Comune più popoloso dell’Empolese Valdelsa ha visto un incremento del 3,1 per cento, il più alto in termini assoluti di tutto il territorio. È dunque evidente che anche in Toscana il consumo di suolo è proseguito con continuità ma, rispetto al passato, grazie anche agli ultimi strumenti normativi, approvati dalla Regione in considerazione dell’importanza di conservare il paesaggio e le terre coltivabili, le nuove regole introdotte stanno iniziando a produrre risultati positivi in termini di riduzione del nuovo consumo di suolo non strettamente necessario.
Irene Puccioni