È choc alla Rosselli "Nove licenziamenti Si vuole esternalizzare" Battaglia del sindacato

Carletti di Fillea Cgil Firenze: "Scelta dalle conseguenze inaccettabili". La fabbrica più antica della città starebbe attraversando una fase difficile. Il taglio di manodopera riguarderebbe anche quattro addetti a domicilio.

È choc alla Rosselli  "Nove licenziamenti  Si vuole esternalizzare"  Battaglia del sindacato

È choc alla Rosselli "Nove licenziamenti Si vuole esternalizzare" Battaglia del sindacato

di Tommaso Carmignani

EMPOLI

Chiusura di un capannone, dei due di proprietà dell’azienda, e nove persone a casa su un totale di diciannove, oltre all’interruzione del lavoro per quattro lavoratrici a domicilio. Sono i numeri della crisi della Angiolo Rosselli, l’azienda più antica della città con sede a Terrafino. La fabbrica di fiammiferi, trasferitasi nella zona industriale dopo aver fatto base per decenni nel cuore di Pontorme, è al centro di una vertenza sindacale che presto si sposterà sui tavoli della Regione, con il sindacato sul piede di guerra per le decisioni assunte dalla proprietà. Alla base della scelta ci sarebbero una crisi aziendale piuttosto importante e una perdita di fatturato che avrebbe suggerito ai titolari di esternalizzare una produzione che in parte è già stata trasferita all’estero, prevalentemente nei paesi dell’Est Europa. Una decisione che comporterà la rinuncia, entro fine mese, a quasi la metà dei lavoratori, principalmente operai impegnati nel settore della produzione.

L’Angiolo Rosselli ha 170 anni: iniziò l’attività di produzione fiammiferi nel 1853 per poi negli anni incrementarla, grazie all’esperienza nella lavorazione del legno, con la realizzazione di stuzzicadenti, spiedi, accendini, utensili, taglieri. Si arriva a questa situazione poiché la ditta, come accennato, ha deciso di spostare altrove l’attività di produzione di fiammiferi e stuzzicadenti, proprio quella che l’ha resa famosa, pur mantenendone la commercializzazione. Per questo, dei due capannoni che attualmente compongono la fabbrica ne dovrebbe rimanere attivo soltanto uno. Oggi si concluderà la fase sindacale, dopodiché la partita si sposterà sui tavoli della Regione. Ed è proprio alle istituzioni che i sindacati chiedono una mano.

Marco Carletti, segretario generale di Fillea Cgil Firenze: "Quella dell’azienda è una scelta sbagliata, grave e dalle conseguenze inaccettabili: chiediamo alla Rosselli di tornare sui propri passi, ci sono tante strade da battere, a partire dagli ammortizzatori sociali. Siamo pronti alla mobilitazione – spiega – e facciamo appello alle istituzioni: chiediamo al Comune di Empoli di intervenire a difesa del lavoro di una azienda storica del territorio, che ha saputo imporsi e durare nel tempo proprio grazie alla produzione che ora intende esternalizzare, e chiediamo alla Regione di approntare un tavolo di crisi regionale sulla vertenza. Vanno trovate soluzioni che tutelino il lavoro e i lavoratori". La fabbrica di Fiammiferi Rosselli, con l’acquisizione da parte del proprietario terriero Giuseppe Rosselli, pochi anni prima dell’Unità d’Italia, fu fondata a Empoli nel 1831 dal francese Philippe Barrier. La fabbrica fu comprata da Rosselli nel 1853, non direttamente dal fondatore francese ma da un altro imprenditore che per primo aveva rilevato l’azienda. La famiglia Rosselli, proprietaria di terreni agricoli, ma anche di alberete di pioppi (il legno più adatto alla realizzazione di fiammiferi), preferì investire il proprio capitale, anziché nei beni terrieri, nella fabbrica di fiammiferi situata nel piccolo paese di Pontorme. Dal 2007 l’azienda si è spostata nella zona industriale di Terrafino.