Discoteche inaccessibili, i Dj vanno in crisi "Per il Covid ho perso più di settanta eventi"

"Jack" Mazzoni ci racconta il suo anno terribile senza impegni internazionali "Ho fatto tanti lavoretti"

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EMPOLI

Ha fatto scatenare le folle di giovanissimi di tutto il mondo a ritmo di "Booma Yee", un tormentone di qualche anno fa che ha mandato in delirio le più note discoteche d’Europa. Ora, il dj empolese Giacomo "Jack" Mazzoni, si trova a fare i conti con un’estate di incognite ed un danno economico ed emotivo non facile da accettare. "Per il Covid – spiega il dj 33enne - ho perso più di 70 eventi internazionali. Avevo serate e dj set programmati nelle discoteche di Grecia, Spagna, Austria, Francia, Germania, sulle spiagge della Sicilia e della Sardegna. Migliaia di euro persi ed il 100% del guadagno andato in fumo. Ho fatto tanti sacrifici per il mio lavoro: sono 10 anni che non mi fermo mai, suonando per Natale, Capodanno, Ferragosto, tutte le festività, vivendo tra aeroporti e jet lag, investendo tutta la mia giovinezza in un progetto lavorativo che oggi è davvero compromesso". Il futuro non lo spaventa, Giacomo Mazzoni oltre ad essere "Jack" è un ragazzo intraprendente che si è sempre rimboccato le maniche.

"Ho fatto tanti lavoretti, dal cuoco al venditore ambulante, e se la stagione non dovesse ripartire qualcosa mi inventerò. Ma la musica è vita. E la vita di chi lavora nel mio settore ha ritmi serrati che non possono essere stravolti. Continuo a stare sveglio la notte per allenare mente e fisico. Se dovessi tornare alla consolle, devo farmi trovare pronto e sveglio". Se gli eventi da 10mila persone in pista sembrano un ricordo lontano, la chiusura delle discoteche ha provocato effetti collaterali che, secondo Mazzoni, vengono sottovalutati. "Le discoteche sono diffusione di musica. Senza discoteche, bar e chiringuitos, i dischi, quest’anno, sono durati appena una settimana, poi la gente dimentica. Gli artisti non investono in nuovi album, non c’è ritorno".

Al momento Jack Mazzoni sta lavorando ad un album insieme a Paolo Noise di Zoo 105, "ma – dice- non sappiamo quando e se farlo uscire. I costi di promozione sono alti e non sapere se l’estate porterà lavoro è devastante". Mancano le serate ma il mondo va veloce e non si può stare fermi ad aspettare. "E’ indispensabile continuare a produrre – sostiene il giovane dj- creare, fare, suonare e intrattenere chi ti segue. Per tenere acceso e vivo il mio rapporto con i fans, aggiorno la mia selezionale musicale su Spotify tutte le settimane, per essere vicino alle persone che mi hanno ascoltato fino allo scorso anno e per non buttare all’aria il lavoro di una vita".

La fiducia, comunque, resta. "Non ho mai smesso di ricevere richieste dai locali nonostante le chiusure e questo è un ottimo segnale. Ho avuto la proposta di un tour di un mese in India, ma senza vaccino non si parte e perdere un’occasione del genere dopo un anno di stop è una tragedia". Ecco il problema fondamentale: la copertura vaccinale che con ogni probabilità si renderà indispensabile per viaggiare. "Trovo giusto che ci siano priorità per la somministrazione del vaccino – conclude Mazzoni- ma darei al più presto la possibilità ai ragazzi in età scolare, che sono i primi a diffondere il contagio e i meno presi in considerazione, oltre ad essere quelli che domani riempiranno le discoteche. Io dico, ripartiamo dai ragazzi!".