Dehors, a Empoli si torna alle vecchie tariffe

A partire dal primo gennaio gli esercenti pagano di nuovo il suolo pubblico. Ma i prezzi sono gli stessi del 2019

Dehors, tornano le vecchie tariffe

Dehors, tornano le vecchie tariffe

Empoli (Firenze), 18 gennaio 2023 -  Nel 2020 fu abolita per consentire agli esercenti di ripartire dopo i mesi più duri del lockdown. Poi, negli anni scorsi, si sono susseguite varie altre agevolazioni per permettere alle aziende nel campo della ristorazione e della somministrazione – le più colpite dai vari decreti anti-Covid – di far fronte a limitazioni e chiusure, ma dallo scorso primo gennaio la tassa per l’occupazione del suolo pubblico, la cosiddetta Cosap, è tornata al regime in vigore fino al 2019. Una scelta, quella dell’amministrazione comunale, che parte dalla constatazione della fine definitiva dello stato di emergenza: ormai non esistono più limitazioni che impediscono alle aziende di lavorare e, soprattutto, di accogliere i clienti all’interno e all’esterno del proprio locale. E quindi si torna a pagare per l’installazione all’esterno di tavolini e dehors con le stesse regole in vigore prima dell’arrivo della pandemia.

La buona notizia, per chi aveva già qualcuna di queste strutture all’esterno del proprio locale, è che le tariffe non sono cambiate. L’amministrazione Barnini le ha in vigore dal 2015, cioè dall’inizio del suo primo mandato, e da allora non le ha praticamente mai cambiate. I prezzi variano in base alle zone e alla tipologia, ma per un’occupazione permanente in ’prima categoria’ si pagano 32,21 euro al metro quadro, che scendono a 22,55 per le zone più periferiche. In terza categoria, invece, il costo è di 12,88 euro al metro quadrato. Paga la Cosap anche chi ha una tenda fissa o retrattile: in questo caso le tariffe vanno da 9,66 euro per la prima categoria a 6,78 per la seconda e 3,86 per la terza.

Per le occupazioni giornaliere, invece, i prezzi sono più bassi, ma anche in questo caso variano a seconda della zona e della fascia oraria. Per un posto in prima categoria si pagano 2,07 euro al metro quadro al giorno, che diventano 1,29 nella sola fascia oraria 6-14 e 0,52 in quella dalle 14 alle 24. L’occupazione notturna, cioè da mezzanotte alle 6, costa invece 0,26 centesimi a metro quadro. In seconda categoria si pagano invece 1,45 euro per l’occupazione giornaliera del suolo pubblico, 0,90 per la fascia oraria mattutina, 0,36 per quella pomeridiana e 0,18 per quella notturna. Infine in terza categoria, la più economica, si pagano 0,83 euro per il suolo pubblico giornaliero, 0,52 per la mattina, 0,21 per il pomeriggio e 0,10 euro al metro quadro per la notte.

Vale la pena di ricordare che anche nel 2021, grazie ad una manovra di bilancio, la giunta Barnini aveva deciso di prorogare fino al 30 giugno l’esenzione del pagamento per pubblici esercizi e commercio ambulante. Per tutto il 2021 l’area occupata oltre quella già consentita è stata quindi esentata dal canone. Perché una delle concessioni fatte durante il periodo Covid era quella di potersi allargare all’esterno anche in zone non consentite, in modo tale da aumentare il numero di tavolini – e di clienti – rispettando il distanziamento. Tutti provvedimenti che con la fine dello stato di emergenza sono decaduti. E che a partire dal primo gennaio di quest’anno vedono i negozianti costretti a tornare all’antico. A quando cioè la tassa per l’occupazione del suolo pubblico doveva essere normalmente corrisposta ai singoli comuni.