REDAZIONE EMPOLI

Con Andrea Meini la storia è arte Un trittico alla Casa della memoria

‘Un titolo che racconta la storia: ’Abbiamo combattuto per riconquistare la libertà di tutti, per chi c’era, per chi non c’era, e per chi era contro’. Così Andrea Meini, artista empolese, ha battezzato l’opera che ha voluto donare al Comune. Il titolo del dipinto è una frase pronunciata da Arrigo Boldrini, partigiano classe 1915: l’opera, destinata a una mostra tenutasi allo Spazio d’arte Alberto Moretti a Carmignano nel 2011 per l’anniversario della Liberazione dal nazifascismo, sarà accolta alla Casa della memoria a Santa Maria. "Quello che cercavo – spiega l’artista – era una testimonianza diretta di chi ha vissuto questi cupi periodi trovando un moto di reazione. L’occasione si è presentata con la conoscenza di una donna che ha dedicato la propria vita alla giustizia sociale imbracciando, quando si è reso necessario, anche il fucile. Nada Parri, empolese, partigiana, madre, anche sindaco di Cerreto Guidi, impegnata nei sindacati in difesa di chi aveva più bisogno: una figura emblematica che per il nostro territorio rappresenta senz’altro un modello da seguire".

Una volta terminata la mostra e spenti i riflettori, questo dipinto di dimensioni considerevoli (cm152x325) realizzato su pannelli di multistrato in tecnica mista, dalla grafite all’acquerello, da interventi a cera e velature oleose, è rimasto nello studio di Meini per dieci anni. Poi, "una circostanza inaspettata", ovvero il restauro della vecchia casa del fascio a Santa Maria, trasformata in Casa della memoria.

"Ho trovato naturale proporre al sindaco e all’amministrazione la donazione del dipinto da collocare in una sala della Casa della memoria e così è avvenuto", spiega l’artista. La giunta, pochi giorni fa, ha approvato l’acquisizione dell’opera". Così, il presidente del consiglio comunale Alessio Mantellassi è andato a vedere l’opera nello studio di Meini. "Ringrazio Andrea Meini per il suo dono alla città – il commento di Mantellassi – È bello che la Casa della memoria possa essere anche casa di arte e di bellezza. I volti e le storie delle persone, protagonisti dell’opera, sono fondamentali per tenere viva la cultura della memoria cittadina".

S.P.