Chiesa di San Michele a Luciano Approvato il piano di recupero

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Luce verde al recupero di un importante monumento testimonianza dell’architettura romanica sulla collina di Montelupo: la giunta guidata da Paolo Masetti (nella foto) ha approvato il progetto esecutivo, in linea tecnica, del restauro della chiesa di San Michele a Luciano. Piccolo e prezioso tempio absidato in perfetto stile tardo-romanico con ascendenze pisano-lucchesi. La prima notizia circa la chiesa risale al 1243, quando risulta inserita nello scomparso castello di Luciano, una delle fortificazioni strategiche più munite di proprietà dei Conti Alberti.

"Il valore storico e artistico della cappella è di indubbia importanza - si spiega dalla giunta - l’edificio si presenta in situazione di degrado e mostra alcune problematiche di carattere strutturale sulla parte della copertura e alcune lesioni sui paramenti murari. E’ necessario un intervento di restauro e risanamento conservativo dei paramenti murari e della copertura per conservare e a recuperare l’organismo edilizio e ad assicurarne la funzionalità". Spesa preventivata di poco superiore ai 57mila euro. San Michele è stata anche oggetto di Art Bonus. Nella relazione degli architetti Federica Barbucci e Marta Garosi, e dell’ingegnere Federica Turini, allegata alla decisione dell’esecutivo, si spiega che la chiesa "presenta alcuni fenomeni fessurativi in atto. Nello specifico si evidenziano due lesioni sui fronti trasversali e la mancata connessione del campaniletto a vela con la struttura sottostante. La copertura, a struttura portante lignea, presenta pochi travicelli dell’orditura secondaria ammalorati". Si vedrà al momento dello smontaggio del manto di copertura la possibilità di analizzare da vicino l’integrità della struttura lignea. Il progetto prevede la realizzazione di alcuni interventi strutturali locali o di riparazione all’interno del tempietto. Più nel dettaglio si prevedono: la richiusura tramite cuci e scuci delle lesioni presenti, con anche, laddove necessario, l’integrazione del materiale murario; la connessione del campaniletto a vela con la struttura muraria sottostante, tramite un intervento di "reticulatus" con trefoli in acciaio; la chiodatura dell’orditura secondaria a quella principale della copertura".

Andrea Ciappi