
Marco Curto durante la presentazione di ieri in sala stampa (Foto Gasperini/Fotocronache Germogli)
di Simone CioniEMPOLICinque anni dopo la precedente avventura, in cui giocò solo con la Primavera, Marco Curto è tornato a vestire la maglia dell’Empoli come uno dei giocatori più esperti. Il centrale napoletano classe 1999, 85 presenze in Serie B con Sud Tirol, Como, Cesena e Sampdoria, è felice di poter riannodare il filo spezzato nel 2020.
"A Empoli ero stato in passato quando ero più giovane e quando il procuratore mi ha detto che c’era la possibilità di tornare non ci ho pensato due volte e infatti anche la trattativa si è conclusa molto velocemente – ha spiegato Curto – È stata una bella emozione tornare qua, ho ritrovato lo stesso ambiente e le stesse persone che ci lavorano all’interno. Con il gruppo poi mi sono trovato subito bene, sono tra i più ‘vecchi’ e questo mi fa pensare (sorride ndr), ma a parte gli scherzi siamo un bel gruppo, stiamo lavorando, siamo all’inizio di un percorso lungo. Io sono uno dei più ‘grandi’ e cerco di aiutare i più giovani. Anche con il mister mi sto trovando bene, mi ha subito messo nelle condizioni di potermi esprimete al meglio".
Giocatore strutturato fisicamente, è alto 191 centimetri, ma dotato anche di una buona tecnica è un profilo ideale per la difesa a tre, dove nell’ultima stagione ha giocato sia da centrale con la Sampdoria che da braccetto destro o sinistro col Cesena (tra l’altro insieme a Ceesay). "Sono un difensore abbastanza fisico, ma a cui piace anche giocare la palla e il mister infatti ci chiede entrambe le cose, quindi mi sto trovando molto bene, ce solo da lavorare – ha proseguito –. Quelle a Cesena e Genova sono state due esperienze diverse ma che mi hanno permesso di crescere sia a livello di giocatore che di persona, soprattutto i sei mesi alla Samp mi hanno fatto crescere molto a livello umano".
Adesso, però, il presente si chiama Empoli e Marco Curto è chiaro su quali debbono essere gli obiettivi. "Ovviamente ogni giocatore a livello personale spera di giocare il più possibile – ha commentato –, mentre a livello di squadra puntiamo a crescere il più possibile e a dare il massimo in ogni partita, poi quando arriveremo a fine campionato e avremo dato tutti quello che avevamo non potremo che ritenerci soddisfatti". A partire dal derby odierno contro il Pisa, che seppur amichevole può regalare interessanti spunti a Pagliuca.
"Assolutamente, infatti il mister ci chiede di mettere il massimo in tutto quello che proviamo, sia in fase difensiva che offensiva – conclude –, di non risparmiarci ed è quello che mi aspetto da tutti noi perché in allenamento non molliamo di un centimetro, cerchiamo di imparare ogni giorno le nuove richieste e cercheremo di mettere in ogni partita la nostra identità, al di là del valore dell’avversario".