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Cronaca

“Non perdiamo il Filo”: a Firenze parte il progetto di ascolto dei giovani nei cinque quartieri

Un percorso partecipato per raccogliere bisogni, idee e proposte dai ragazzi nei luoghi informali della città. L’assessora Perini: “Ricucire fiducia e trasformare le parole in risposte concrete”

Firenze: la parola ai giovani

Firenze: la parola ai giovani

Firenze, 22 luglio 2025 – Ascoltare i giovani, comprenderne i bisogni, intercettare il disagio prima che diventi emergenza. Con questo obiettivo è partito “Non perdiamo il FILO”, il progetto promosso dall’assessorato alle politiche giovanili del Comune di Firenze, un percorso di ascolto partecipato, strutturato e itinerante, che coinvolgerà tutti e cinque i quartieri cittadini.

L’iniziativa mira a raccogliere, direttamente dalla voce dei ragazzi, opinioni, criticità e proposte su temi cruciali come il degrado urbano, il disagio giovanile e la mancanza di spazi informali adeguati. Il tutto, con un approccio che rovescia le logiche tradizionali: non saranno i giovani a dover cercare l’istituzione, ma sarà l’amministrazione ad andare nei luoghi da loro frequentati, per instaurare un dialogo il più possibile autentico, senza filtri.

Nelle settimane precedenti alla partenza ufficiale si è conclusa la fase preparatoria, con incontri tra i referenti comunali e le varie realtà territoriali coinvolte: Quartieri, associazioni, gruppi informali, educatori di strada e altri soggetti attivi nel lavoro con i giovani. Contestualmente, è stato definito l’assetto organizzativo e logistico del progetto.

In questa prima fase operativa si procederà alla mappatura delle piazze e dei luoghi informali di ritrovo giovanile, alla revisione delle principali progettualità esistenti in materia di disagio e socialità urbana e all’individuazione dei temi chiave da esplorare. Tra questi: sicurezza percepita, opportunità, relazioni, bisogni emergenti, visione della città e gestione degli spazi. Per facilitare la raccolta delle voci sarà somministrato anche un questionario, pensato appositamente per adattarsi a contesti informali.

Tra la fine di luglio e la metà di agosto verranno attivati dieci punti di ascolto, due per ciascun quartiere, con apertura serale dalle 20 alle 23 nei giorni feriali. A questi si aggiungeranno altri cinque presìdi mirati in aree ritenute particolarmente sensibili o segnalate da operatori del territorio. Ogni punto sarà presidiato da almeno due operatori giovani, appositamente formati, incaricati di somministrare i questionari, raccogliere testimonianze e annotare criticità e proposte emerse dal confronto diretto.

Parallelamente, il questionario sarà inviato anche via mail o telefono ad associazioni, gruppi giovanili e operatori del settore. Tutti i contributi confluiranno in un report finale, che sarà oggetto di analisi qualitativa e quantitativa.

Il progetto proseguirà con l’identificazione delle realtà giovanili di riferimento, l’eventuale revisione del questionario in base agli spunti raccolti, e la messa a fuoco delle aree di maggiore fragilità o criticità. Il percorso si concluderà con la presentazione pubblica del report, in una delle piazze coinvolte, che raccoglierà dati, proposte, osservazioni e raccomandazioni operative. Sarà inoltre realizzata una mappa digitale dei punti di ascolto.

"Per la prima volta non è l'amministrazione comunale a chiedere ai giovani di avvicinarsi per fare insieme un percorso partecipato – ha sottolineato l'assessora Perini – ma è l'amministrazione stessa che va nei luoghi dove i ragazzi si ritrovano per ascoltarli e aprire un dialogo. Questo a dimostrazione che vuole essere vicina a loro, che è pronta a dare ascolto alle loro esigenze e, soprattutto, alle loro proposte; una volta che questo primo giro di incontri sarà concluso infatti, lavoreremo per realizzare una parte delle proposte. Diciamo sempre cosa i giovani devono fare ma, in realtà, la sfida è proprio quella di prestare attenzione ai loro suggerimenti e le loro idee per una Firenze che possa essere sempre più vicina. Non vogliamo perdere il filo del discorso con le nuove generazioni; indica questo il nome del progetto: in un contesto in cui i giovani spesso si sentono esclusi, vogliamo ricucire fiducia, creare ascolto autentico e trasformare le parole raccolte in risposte concrete”.

“Il nostro obiettivo – ha aggiunto – è lavorare per una città che moltiplichi gli spazi di ascolto, di confronto e di inclusione reale. E per fare questo abbiamo avviato questo progetto: vogliamo essere una comunità che accoglie e valorizza ogni persona, a cominciare dai giovani”.