Accusato di Omicidio a Castelfiorentino: 34enne Rimasto in Silenzio Davanti al Gip



Accusato di Omicidio a Castelfiorentino: 34enne Rimasto in Silenzio Davanti al Gip

Accusato di Omicidio a Castelfiorentino: 34enne Rimasto in Silenzio Davanti al Gip

Ha deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere, Miri Gurra (nella foto), comparso ieri mattina al carcere Dozza di Bologna di fronte al giudice per l’udienza di convalida. Gip che si è riservato, su convalida e misura cautelare. Il 34enne albanese residente a Castelfiorentino è stato arrestato domenica scorsa con l’accusa di aver ucciso, con più colpi inferti con un cacciavite, il connazionale Ilir Dervashi. Gurra, difeso dall’avvocato Simone Bilotta, continua quindi a rimanere in silenzio. Le uniche parole, l’uomo le aveva rivolte agli agenti che lo hanno tirato fuori dalla Renault Capture distrutta dopo lo schianto in A13. "Mi sentivo minacciato". Senza spiegare da chi, da cosa. La polizia adesso scava nei rapporti tra i due, che si sarebbero conosciuti tramite amici comuni albanesi. Entrambi alle spalle avevano piccoli precedenti, ma in questo momento nessun dettaglio delle loro vite, passate e presenti, viene sottovalutato dalla Squadra mobile, che sta cercando di ricostruire i contorni in cui il delitto è maturato. Oggi, intanto, il magistrato conferirà l’incarico per l’autopsia, a cui la difesa dovrebbe partecipare con un proprio perito di parte. L’esame autoptico dovrà stabilire se Ilir sia morto esclusivamente per i colpi inferti dall’altro o se il decesso sia stato accelerato dall’incidente in cui entrambi sono rimasti coinvolti. L’ipotesi degli inquirenti al momento è che Ilir e Miri, mentre in auto percorrevano l’A13 in direzione Bologna, abbiano avuto una violenta discussione, i cui motivi sono ancora oscuri. E, al culmine di questa, Miri, che era al volante, abbia sferrato i colpi con il cacciavite all’altro. E nella concitazione abbia perso il controllo dell’auto, schiantandosi contro un’altra vettura e finendo fuori strada. Dove è stato soccorso. E poi arrestato.

Nicoletta Tempera