
Diciotto gol sono davvero tanti. Se poi arrivano in una gara di Giovanissimi B a livello provinciale, dove gli atleti in campo hanno 14 anni, sono forse ancor più duri da digerire. E’ successo ieri, sfida di campionato tra Santa Maria e Avane. I padroni di casa del Santa Maria lottano per vincere il campionato, hanno una squadra forte e lo sanno, mentre gli altri non hanno ambizioni di classifica. Finisce 18-1 e a prenderla male sono soprattutto alcuni genitori dell’Avane, tra cui Marco Falco che una volta a casa scrive una lettera di denuncia. "Lungi da me non riconoscere la superiorità degli avversari – dice – e non accettare una meritata sconfitta. Credo però che il giusto insegnamento del rispetto dell’avversario sia stato indicato dal presidente della squadra dell’Invictasauro, che ha esonerato il proprio allenatore dopo aver vinto 27-0: questa a mio avviso è l’unica strada percorribile se vogliamo far crescere i nostri ragazzi con valori che prescindono dal risultato e sono improntati sul rispetto delle persone. Vedere accanimento non è stato uno spettacolo edificante, tantomeno sentire gli avversari deridere gli sconfitti dopo ogni gol, al punto tale da configurare questo atteggiamento quasi un atto di bullismo verso chi è sportivamente inferiore". Pronta la replica del direttore sportivo del Santa Maria giovanile, Giuseppe Conti, che ridimensiona l’accaduto. "Smentisco categoricamente che ci siano stati atti di bullismo o prese in giro, ero presente e ho visto coi miei occhi i miei giocatori a fine gara andare a salutare gli avversari in maniera tranquilla. L’allenatore – dice – ha provato a limitare il risultato, nel secondo tempo ha messo i difensori all’attacco e viceversa, provando a dire ai ragazzi di far girare di più il pallone, ma è difficile frenare ragazzini di questa età e dirgli di non fare gol. E’ come se gli chiedessi di perdere una partita per non far dispetto all’avversario, non credo sia giusto. Anche a noi, con una squadra giovanile, è capitato di prenderne 15 domenica scorsa, ma lo abbiamo accettato. Il fatto è che questo gruppo lotta per vincere il campionato, non è facile frenarlo. Specialmente perché anche la differenza reti, alla fine, può contare e segnare i gol è importante. Ovviamente nessuno voleva prendere in giro gli avversari, ci mancherebbe altro".
Dura è però la presa di posizione dell’Avane, che parla per mezzo del diesse Carlo Zani. "Il problema, a livello di federazione, è che i criteri di composizione dei gironi non sono equi e si crea molto squilibrio tra le squadre. Ci sono società che tesserano 50 ragazzi – dice – mentre altre fanno fatica a fare un gruppo. Credo che quanto accaduto a Santa Maria rasenti il bullismo sportivo e questo non è piacevole, perché poi è facile prendere a pretesto certi episodi per scatenare delle prese in giro. Se un mio allenatore venisse da me a dirmi che ha vinto una partita 23-0 lo inviterei a cercarsi immediatamente un’altra squadra".
Tommaso Carmignani