"80 euro in tasca, due bar chiusi e tanti debiti" Chiara si inginocchia davanti ai poliziotti

La protesta nella Capitale della Dalmazio, 50 anni. Gestiva i bar della piscina comunale di Empoli e il Centrale di Cerreto Guidi

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di Tommaso Carmignani

"Ho 80 euro in tasca, due bar chiusi e sono piena di debiti. Se non mi avessero aiutato gli amici mi sarei tolta la vita, ma non ho avuto il coraggio nemmeno di far quello". Chiara Dalmazio ha la voce rotta dalle lacrime. Il Covid le ha portato via tutto, un’attività ad Empoli e un’altra a Cerreto Guidi. Le aveva tirate su mettendoci tutto quello che aveva, soldi, impegno e passione. La pandemia le ha rovinato la vita e cosi, insieme a migliaia di altri imprenditori, ieri era a Roma a protestare. Il video di lei in ginocchio davanti ai poliziotti ha fatto il giro del web. "Aiutateci, siamo disperati. Non ce la facciamo piu’ a dire ‘È arrivata la bolletta, come la paghiamo?’, ‘e’ arrivato l’affitto cosa gli diamo?’ Non ho soldi per fare la spesa, se non mi aiutassero le persone non li avrei nemmeno per comprare da mangiare. Mi volevo ammazzare, ma non sono stata capace nemmeno di quello. Mi è mancato il fegato". Nella Capitale c’è arrivata insieme ad alcuni amici. Due di loro, titolari di una palestra, dormono in una tenda all’interno della loro attività ormai da sette mesi. Lei, invece, ha dovuto riconsegnare anche le chiavi di uno dei due bar che gestiva, mentre l’altro, quello della piscina comunale di Empoli, lo ha perso ad ottobre. La storia, in questo caso, comincia prima dell’arrivo del Covid.

"Ho vinto il bando per la gestione ad aprile del 2019 – dice Dalmazio – ma sono riuscita ad entrare in possesso dell’attività soltanto ad ottobre perché la persona che c’era prima non se ne andava. Il bar era in preda al degrado e quando finalmente sono riuscita a partire è arrivata la pandemia in Italia. Nel frattempo avevo anche l’attività di Cerreto, per la quale mi ero sacrificata e spesa molto".

L’idea dell’imprenditrice, infatti, era riuscire a coordinare entrambe le imprese creando una squadra di dipendenti in grado di destreggiarsi tra questa e quella. "Avevo tre persone al Bar Centrale di Cerreto Guidi – spiega ancora – mentre altre quattro sarebbero dovute andare a lavorare alla piscina di Empoli, ma i ritardi che ci sono stati nell’ingresso in questa seconda attività mi hanno costretto a generare dei debiti per pagare il personale. Quando poi è arrivato il Covid la situazione è precipitata, perché a quel punto mi sono ritrovata con un sacco di spese da gestire e nessuna possibilità di farvi fronte".

Il colpo di grazia è arrivato nello scorso mese di ottobre, poco prima della divisione dell’Italia in fasce di colore, quando la signora Dalmazio ha perso il bando per la gestione del bar della piscina. Gli assessori Biuzzi e Marconcini hanno parlato con la donna, ma la vicenda non ha avuto l’epilogo sperato. "Mi è stata tolta l’attività e a quel punto ho capito che era finita. Ho chiesto più volte un incontro al sindaco Barnini, non per pagarmi le bollette ma per sapere come mai mi toglievano la possibilità di lavorare. Non sono mai stata ricevuta. In più – dice Dalmazio – col bar di Cerreto chiuso e tutti i debiti che avevo ormai accumulato sono stata costretta ad alzare definitivamente bandiera bianca. Solo di affitto dovevo pagare 2500 euro al mese, ma come potevo fare se non lavoravo?".

L’appello in ginocchio nei confronti del governo Draghi, rivolto simbolicamente ai poliziotti in una piazza gremita di imprenditori disperati, è il grido di chi non ce la fa più. "Ho debiti per i contributi dei dipendenti, debiti coi fornitori e perfino con la concessionaria che mi aveva fornito l’auto con la quale lavoravo. Non ho nessuna possibilità di pagare e per questo non mi fanno chiudere la partita Iva. Cosa faccio? E cosa posso fare. Ho sempre fatto questo nella vita – conclude Dalmazio – e vorrei provare a ripartire, ma non ho un soldo in tasca. Se non avessi gli amici che mi aiutano e che hanno fatto una colletta non li avrei nemmeno per mangiare. Ho 50 anni e non è facile ricominciare, sono disposta a tutto ma ho bisogno di una mano".