REDAZIONE EMPOLI

Un festival per celebrare Renato Fucini

Viaggio attraverso letture, musica e opere d'arte a Villa Dianella

L'assessore Paolo Santini

Vinci, 26 gennaio 2018 - Il 2018 sarà l’anno del primo festival fuciniano a Vinci, come sottolineato dall’assessore alla cultura, Paolo Santini. «Celebreremo – ha sottolineato con soddisfazione Santini – un grande della nostra feconda terra, a casa sua: a Villa Dianella. Un festival per celebrare Renato Fucini, un musicista, un artista, un grande nome. Abbiamo voluto fortemente e lavoriamo da tempo alla progettazione di questo primo appuntamento che, speriamo, possa essere solo l’inizio di una lunga serie. Il festival sarà un’occasione per conoscere meglio l’autore dal punto di vista letterario, e per far questo abbiamo contattato uno dei massimi esperti del Fucini, il professor Davide Puccini».

Spazio anche a «momenti dedicati ai rapporti fra Fucini e i pittori macchiaioli, così come dedicheremo una serata alla lirica e al rapporto dell’artista con il grande Giacomo Puccini e con altri autori meno noti. Presenteremo composizioni assolutamente inedite e letture di una temperie culturale che troppo spesso, in chiave locale e non solo, viene dimenticata», ha annunciato ancora l’assessore. Si comincia il 28 aprile conletture e drammatizzazioni di testi di Renato Fucini, a cura di Andrea Giuntini con l’intervento del professor Puccini, curatore di diverse edizioni delle opere fuciniane. Nel corso della serata è prevista una visita alla cappella che ospita la tomba di Fucini e a Villa Dianella.

Poi sarà la volta del tema “Fucini e gli amici macchiaioli. Uno sguardo a Gustavo Uzielli e Telemaco Signorini in gita a Vinci”, in Biblioteca leonardiana il 25 maggio. Infine, chiusura della prima edizione del festival con la musica, sempre a Villa Dianella: “Renato Fucini e Giacomo Puccini. Un rapporto di amicizia poco conosciuto. Scritti e arie d’opera pucciniane nel clima del primo Novecento”. La cantante Bianca Barsanti e la pianista Alice Ulivi rievocheranno la straordinaria atmosfera culturale dei primi decenni del Novecento.

Samanta Panelli